16 Maggio 2019

Avola, Stefano Zito parla delle forme di condizionamento o infiltrazione mafiosa al comune

Avola, Stefano Zito parla delle forme di condizionamento o infiltrazione mafiosa al comune

Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito, torna a parlare della situazione che vige al comune di Avola, facendo riferimento alle forme di infiltrazione mafiosa. Ecco quali sono le sue dichiarazioni alla stampa.

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Avola, Stefano Zito parla delle forme di infiltrazione mafiosa

In merito alla vicenda riguardante possibili forme di condizionamento o d’infiltrazione di tipo mafioso al comune di Avola, il deputato regionale Stefano Zito del Movimento 5 Stelle voleva vederci chiaro già a settembre 2017 quando aveva inviato una lettera all’allora prefetto di Siracusa, Giuseppe Castaldo, in cui esprimeva perplessità alla luce di alcune inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi che puntavano i riflettori sul comune di Avola, oltreché sui comuni di Noto e Pachino.
Stefano Zito, in una nota alla stampa spiega: “Ritengo che già all’epoca in cui avevo inviato la mia segnalazione al prefetto Castaldo sarebbe stato opportuno verificare se ci fosse stato realmente un impegno di alcuni soggetti ritenuti vicini a organizzazioni di tipo mafioso a sostegno di alcuni candidati nelle ultime tornate elettorali“.

Stefano Zito continua dicendo: “Avevo anche richiesto di valutare l’istituzione di un’apposita commissione di accesso prefettizia per fare chiarezza sulla vicenda. A febbraio 2019 chiedevo, tramite una interrogazione parlamentare all’assessorato alle Autonomie Locali e Funzioni Pubbliche della Regione Siciliana, un’ispezione presso il comune di Avola, sollevando perplessità per le quali l’assessorato pare non si sia ritenuto competente per alcun tipo di intervento” .

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“I nostri timori non erano infondati”

A commentare il tutto è anche Paolo Ficara, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, a marzo scorso, aveva segnalato la vicenda a Roma, che insieme a Stefano Zito afferma: “A quanto pare i nostri timori non erano del tutto infondati. La nostra intenzione era quella di tutelare l’integrità, l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa. Siamo sicuri che la commissione di accesso inviata dal prefetto di Siracusa Luigi Pizzi farà chiarezza sulla vicenda“.

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redazione

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