05 Maggio 2019

Francesco Guadagnuolo rievoca Leonardo Da Vinci con due sculture per celebrare i 500 anni dalla morte del Maestro

Comincia l’Anno Leonardiano e, per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, l’artista italiano Francesco Guadagnuolo lo rievoca con due sculture dedicate al genio toscano, al grande Maestro.

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Il ricordo di Leonardo da Vinci di Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato Leonardo Da Vinci nel giorno della sua nascita proprio a Vinci, sua città natale. Ha dichiarato: “Un grande toscano, un grande italiano, allora protagonista assoluto sulla scena europea, oggi riferimento insopprimibile nel mondo. Una figura senza tempo e senza luogo, figlio del suo tempo in cui la cultura non riconosceva frontiere e accomunava nello scambio di conoscenze tutta l’Europa malgrado le guerre che si combattevano”.

Il 2 maggio 2019 lo stesso Sergio Mattarella e il Presidente francese Emmanuel Macron hanno deposto una corona di fiori sulla tomba di Leonardo nella cappella che si trova davanti al Castello di Amboise (Francia) per celebrare il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci che avvenne in quel luogo.

Francesco Guadagnuolo rievoca Leonardo Da Vinci con due sculture

Proprio per celebrare il grande Maestro toscano, l’artista italiano Francesco Guadagnuolo rievoca Leonardo Da Vinci con due sculture: ‘Leonardo adolescente: dal volo degli uccelli all’aeroplano’ e ‘Il vero ritratto di Leonardo da vecchio’.

La prima scultura è ispirata all’adolescenza di Leonardo vissuta a Vinci (FI), attento all’osservazione della natura della campagna circostante dove egli trova straordinario il creato delle piante, delle rocce, degli animali e degli uccelli. Con questo si comprende, la tanta importanza che ciò ha avuto nella formazione di Leonardo.

La parola ‘conoscere‘ dall’adolescenza in poi è stato il suo interesse principale. Leonardo scriveva sui suoi quaderni: “Io domando”, proprio perché investigare sul mistero del mondo era la sua priorità. Da sempre attratto dal volo degli uccelli cui si è dedicato a lungo, fabbricò una macchina a loro immagine e somiglianza, anticipando genialmente quello che secoli dopo hanno chiamato ‘aeroplano’.

Leonardo, ricorderà, come segno premonitore, che un uccello gli batté il becco sulle labbra. Volare, è da sempre il sogno dell’uomo e Leonardo apprese del volo concetto e meccanica, natura e ingegneria. La contaminazione delle arti e delle scienze sono state da sempre nello spirito di Leonardo tanto da far scrivere al Vasari: “Dovunque, l’animo volse alle cose difficili”.

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prima scultura guadagnuolo

PRIMA SCULTURA DI GUADAGNUOLO

Leonardo Adolescente: dal volo degli uccelli all’aeroplano

L’installazione-scultura transrealista ‘Leonardo adolescente: dal volo degli uccelli all’aeroplano‘ di Francesco Guadagnuolo realizzata per l’Anniversario dei Cinquecento anni dalla morte di Leonardo, unisce e fonde tempi diversi che dialogano tra loro. Vuole indicare la strada di Leonardo che dall’adolescenza si era impegnato nell’osservare la natura ed era affascinato dal volo degli uccelli, premonizione dell’aereo futuro.

Questo vuole dirci Guadagnuolo del genio leonardesco: essere riuscito a pensare una macchina che potesse volare imitando sia nell’aspetto sia nella funzionalità i volatili. Tramite l’esperienza, Leonardo arrivò alla comunicazione della legge della meccanica, come a qualunque azione ne coincide una contraria. Leonardo sosteneva essere necessaria una parte trainante (di un motore) che aiutasse alla sua invenzione la sua macchina volante per giungere alla concretizzazione di un volo lungo e duraturo.

Nell’installazione di Guadagnuolo l’aeroplano viene inserito addirittura sopra la testa come geniale intuizione, mentre il volatile nell’attimo che vola sul torso andando a colpire Leonardo sulle labbra, come narra lui stesso. In basso è installato un libro Enciclopedia del sapere, simbolo della genialità leonardesca. Sopra il libro, una provetta che prende la sembianza della Terra con all’interno un veliero come viaggio simbolico di colui che si è interessato su tutto ciò che comprende lo scibile umano.

Le predilezioni di Leonardo erano: comprendere l’anatomia Umana e le energie disciplinanti le leggi dell’Universo. Nella scultura-installazione di Guadagnuolo si nota la Terra disegnata sull’ampolla, simbolo di osservazione e sperimentazione. Da siffatto livello intellettivo scaturisce l’importanza dei suoi studi, dei suoi progetti e dei calcoli matematici.

L’opera di Guadagnuolo, è tutta posta su tre simboli: il volo degli uccelli, l’aeroplano e la provetta delle sperimentazioni. Su queste caratteristiche che l’artista fa concentrare lo sguardo. Dunque, passato e presente si fondono per creare un nuovo transreale connubio artistico.

La seconda scultura di Guadagnuolo: ‘Il vero ritratto di Leonardo da vecchio’

Con la seconda scultura di Francesco Guadagnuolo ‘Il vero ritratto di Leonardo da vecchio’, l’artista vorrebbe mostrare il vero ritratto da vecchio di Leonardo Da Vinci. Dopo un’attenta analisi, l’artista è arrivato a questo ritratto avendo percorso diverse strade di studio che sono state portate avanti, da alti esperti con diverse interpretazioni del suo vero ritratto. Guadagnuolo lo concepisce all’interno di una valigia custode della memoria della vita di Leonardo. Sopra la valigia, invece, il ritrovamento ipotetico del suo teschio.

Nella scultura che ritrae Leonardo Da Vinci, la testa non è calva, come molti pensavano fosse il Maestro, ma mostra capelli lunghi che partono dal capo ed un viso di un uomo anziano con barba lunga. Lo sguardo è disteso, dall’espressione seria, i particolari del volto indicano un atteggiamento forte e deciso. Le linee del volto sono evidenti e quindi segnano il tempo trascorso che esibisce rugosità sulla faccia, vicino agli occhi, sopra la bocca e sulle guance.

Lo sguardo è particolare, sembra che osservi ed appare mutevole, enigmatico. L’artista ha trasfuso uno stato d’animo malinconico, chiuso in un certo mistero. I contorni del volto non sono perfettamente rappresentati, ma consentono la forma, come se sparisse nell’ombra. Questo riporta una certa vitalità alla configurazione: come solerte ad avanzare, quasi a parlare. Per la realizzazione della capigliatura di Leonardo l’artista ha seguito e si è avvalso della collaborazione professionale dell’acconciatrice Lucia Coppola.

L’opera di Guadagnuolo respira un’aria metafisica, osservandola si rimane impressionati. Il ritratto di Leonardo sembra uscire da una dimensione impenetrabile, nonostante si tratti di un’opera transrealista, che dialoga con il suo teschio idealmente ritrovato. La pelle del volto biancastra, segnata dal tempo, come rinvenuta.da un utopistico sepolcro il cui volto di Leonardo da Vinci prende vita nella scultura di Guadagnuolo.

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guadagnuolo sculture

SECONDA SCULTURA GUADAGNUOLO

Il testamento di Leonardo Da Vinci e l’enigma della sua sepoltura

La valigia è stata in questi cinquecento anni custode del suo testamento e della memoria leonardesca, grazie alla conservazione del suo amico allievo Francesco Melzi. Infatti, ereditate tutte le opere e i manoscritti artistici.e scientifici di Leonardo Da Vinci, li traslocò a Vaprio d’Adda nell’abitazione famigliare e furono custoditi.fino alla sua morte.

Leonardo è morto in Francia ad Amboise, il 2 maggio del 1519. Qualche settimana prima della morte, compilò il suo testamento, firmandolo di fronte al notaio Guglielmo Boreau, alcuni testimoni e al suo amico Francesco Melzi.

Nella dichiarazione desiderava, dopo la morte, di essere sepolto nella Chiesa di Saint-Florentin e così fu, anche se la Chiesa poi fu demolita. La sepoltura venne dispersa negli scontri tra ugonotti (protestanti francesi) e cattolici. Anche se nel 1874 alcuni resti trovati vennero sepolti.nella Cappella del Castello di Saint-Hubert ad Amboise, nessuno può dire che appartengano a Leonardo Da Vinci. Ecco perché permane l’enigma della sua sepoltura.

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redazione

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