10 Aprile 2019
Caso Emanuela Orlandi: il Vaticano ha autorizzato l’apertura di un’inchiesta interna
Svolta nel caso relativo alla scomparsa di Emanuela Orlandi, i familiari della giovane scomparsa a Roma nel 1983 hanno fatto sapere che il Vaticano ha autorizzato l’apertura di un’inchiesta interna.
Caso Emanuela Orlandi, la ragazza è sepolta al Vaticano?
Nel corso di questi mesi il caso Emanuela Orlandi è tornato alla ribalta sui social per via dello scheletro trovato nella mansarda della Villa Georgina, residenza in questione è l’attuale dimora dove risiedono l’arcivescovo Paul Emil Tscherring, insieme al personale. Dopo i controlli del caso è stato scoperto che i resti umani appartenevano a un uomo vissuto tra il 90 e il 2013 d.p, facendo sì che le speranze della famiglia Orlandi ancora una volta svanissero nel nulla.
Successivamente l’avvocato della famiglia della ragazza ha presentato un’istanza spiegando che era possibile che i resti della ragazza si trovassero sepolti nel vaticano, in particolar modo sotto una statua. Oggi ecco che arriva un’importante svolta nel caso.
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Laura Sgrò: “La Segreteria di Stato ha autorizzato l’apertura di indagini”
Com’è ben noto, Emanuela Orlandi è scomparsa nell’estate del 1983 nella città di Roma, dopo aver trascorso un pomeriggio con le amiche. In questi anni della giovane non si è più saputo nulla e la famiglia non ha mai smesso di cercarla né di credere che il Vaticano fosse completamente all’oscuro della vicenda. Nel corso delle ultime ore l’avvocato della famiglia, Laura Sgrò, ha ufficializzato la notizia secondo cui la “Segreteria di Stato ha “autorizzato l’apertura di indagini” sottolineando che gli accertamenti sarebbero legati alle verifiche su una tomba del cimitero teutonico.
Secondo quanto riportato anche da l’Ansa Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha ulteriormente dichiarato: “Nei mesi scorsi abbiamo incontrato, io e in alcune occasioni anche il mio avvocato Laura Sgrò, il segretario di Stato, Pietro Parolin, con il quale abbiamo parlato del caso di Emanuela e abbiamo presentato le nostre richieste. Dopo 35 anni di mancata collaborazione l’avvio di un’indagine è una svolta importante“.
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