29 Marzo 2019

Eruzione Etna 1669, Marano (M5s): “Si istituisca giornata della memoria”

La deputata della Regione Sicilia Jose Marano chiede che si istituisca la giornata della memoria per l’eruzione dell’Etna 1669.

L’eruzione Etna 1669

Sono passati 350 anni da quella che è considerata la più disastrosa eruzione dell’Etna. Stiamo parlando di quella avvenuta nel 1669. La deputata all’Ars Jose Marano, del M5s, propone una legge che mira alla valorizzazione e la conoscenza del patrimonio storico – culturale dei luoghi colpiti dal tragico evento per trasformarlo in opportunità di sviluppo turistico. Questo è in sintesi il significato della proposta di istituire una giornata della memoria.

I centri distrutti e quelli gravemente danneggiati

Viene ricordata in questi giorni a Misterbianco la terribile eruzione dell’Etna che l’11 marzo del 1669 distrusse gli agglomerati urbani di Bronte, Belpasso, Mascalucia, Nicolosi e
Misterbianco, seppellendo Mompilieri,spingendosi fino a Catania, dove vennero cancellati il fossato cinquecentesco del Castello Ursino e il ponte levatoio che collegava il Castello alla piazza d’arme. Per mantenere viva la memoria su questo evento, considerato il più catastrofico degli ultimi 500 anni, la deputata regionale del M5S, Jose Marano e il vicepresidente dell’ARS Giancarlo Cancelleri, hanno presentato un ddl all’Ars, che prevede l’istituzione di una giornata commemorativa, proprio in vista della ricorrenza di quest’anno.

Marano: “Oltre il ricordo, la valorizzazione del patrimonio storico”

La stessa deputata marano ha spiegato che “Stiamo pressando perché venga incardinato presto in commissione e quindi trovi celermente la via dell’aula. Questa proposta di legge – continua – va oltre il mero ricordo in quanto mira a promuovere la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio storico – culturale dei luoghi colpiti dal tragico evento per trasformarlo in opportunità di sviluppo turistico e di promozione culturale per i comuni della provincia etnea”.

Il ddl intende favorire percorsi culturali e turistici, attraverso mostre permanenti, parchi culturali, la creazione di un museo en plein air lungo il ‘percorso delle lave’ dal Castello Ursino ai Monti Rossi, o eventi tematici e restituire alla collettività una memoria e un’identità, che altrimenti andrebbero perdute.

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redazione

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