25 Marzo 2019

I pacemaker del futuro potrebbero ricaricarsi con i battiti del cuore

I primi risultati, dei ricercatori del Dartmouth College, che si sono guadagnati la copertina della rivista Advanced Materials Technologies, sono promettenti e, in un futuro prossimo, potrebbero tradursi in realtà.

Asec Trade S.r.l.

Articolo di Clemente Cipresso

Pacemaker e defibrillatori

Negli ultimi anni, uno dei limiti più importanti, per quanto riguarda i pacemaker e defibrillatori, è stato quello relativo alla durata batteria. Mediamente essa va sostituita ogni 6/7 anni e necessita di controlli periodici. La sostituzione prevede un piccolo intervento chirurgico in anestesia locale, che nella maggior parte dei casi, rappresenta comunque uno stress per il paziente. Di qui lo studio ininterrotto alla ricerca di batterie in grado di avere una vita sempre più lunga ed una soluzione pressoché definitiva.

Procede infatti in parallelo, lo studio di meccanismi di ricarica wireless e del processo di energie alternative. Tra gli ultimi e più interessanti sviluppi c’è sicuramente quello di sfruttare l’energia meccanica prodotta dalle pulsazioni cardiache. Tutto ciò non sembra semplice, perché si tratta di convertire una piccolissima quantità di energia proveniente dal battito cardiaco, in una energia in grado di garantire l’alimentazione del pacemaker.

Pacemaker di nuova generazione

La risposta a questa domanda è stata trovata in uno speciale polimero piezoelettrico, il polivinilidenfluoruro (PVDF). Utilizzando un sottile foglietto di questo materiale insieme ad un attuatore, è possibile convertire l’energia meccanica del catetere, che si muove insieme al cuore, in energia elettrica.

I ricercatori affermano che sia già stata terminata una prima fase di sperimentazione sugli animali e che tecnologie di questo tipo potrebbero far parte dei pacemaker di nuova generazione già nell’arco di 5 anni.

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redazione

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