19 Marzo 2019
Processo Stefano Cucchi, chiusa l’inchiesta: otto carabinieri rischiano il rinvio a giudizio
Sono concluse le indagini per l’inchiesta bis sui depistaggi relativi al processo per la morte di Stefano Cucchi. Sono otto i carabinieri che rischiano il rinvio a giudizio.
Processo morte Stefano Cucchi
Sono concluse le complesse indagini per l’inchiesta bis relative al processo per la morte di Stefano Cucchi. Il geometra romano è morto nel 2009 nell’ospedale carcerario Sandro Pertini di Roma, dove si trovava ricoverato a seguito di un presunto pestaggio che avrebbe subito la notte del suo arresto per uso e spaccio di stupefacenti. In particolare, il fermo è avvenuto quando Stefano Cucchi stava consegnando un pacchetto bianco trasparente a una persona, Emanuele Mancini, in cambio di denaro. Al momento del suo trasferimento in caserma i militari dell’arma dei carabinieri hanno trovato il ragazzo in possesso di 12 confezioni di hashish per un totale di 21 grammi; 3 confezioni di cocaina; una plastica di sostante inerte e una pasticca di un medicinale (Ricordiamo, inoltre, che il ragazzo soffriva di crisi epilettiche ndr.).
A confermare il fantomatico pestaggio che il ragazzo avrebbe subito da Stefano Cucchi quella drammatica notte è stato il carabiniere Francesco Tedesco. Il militare ha raccontato la sua versione dei fatti al pm Giovanni Musarò.
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Otto carabinieri a rischio rinvio a giudizio
I prossimi giorni saranno determinanti per l’attività processuale riguardante la morte di Stefano Cucchi. Secondo quanto reso noto sono otto i carabinieri che rischiano il rinvio a giudizio per falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia, a seconda delle posizioni e il coinvolgimento di ognuno di loro.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda il generale Alessandro Casarsa, comandante del Gruppo Roma quando Cucchi è stato tratto in arresto, il colonnello Lorenzo Sabatino responsabile del reparto operativo.
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