26 Febbraio 2019

Rimborsi fantasma M5S Sarti, lascia Commissione Giustizia Camera e si auto sospende dal Movimento

La deputata Giulia Sarti del M5S e presidente della Commissione Giustizia alla Camera lascia l’incarico e si auto sospende dal Movimento.

Sarti lascia presidenza Commissione Giustizia

A darne notizia la stessa deputata pentastellata in una nota. “A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan, annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5S, mi autosospendo. Preciso che né Ilaria LoquenziRocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata“.

Richiesta archiviazione denuncia deputata contro suo ex fidanzato

Secondo la Procura di Rimini la deputata M5s Giulia Sarti non fu ‘derubata’ dall’ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan, 32enne consulente informatico di origini romene. La procura ha  infatti depositato la richiesta di archiviazione del fascicolo, per appropriazione indebita. La storia nasce da un’inchiesta de  “Le Iene“, che entrò in possesso di una lista di parlamentari pentastellati che non avevano restituito gli stipendi al fondo per il micro credito.

I rimborsi fantasma al fondo per il microcredito

Sarti denunciò, attraverso una querela sporta alla Squadra mobile di Rimini, il suo ex fidanzato Bogdan. A suo dire era responsabile dei mancati bonifici: sette in totale destinati al Mef, risultati inviati ma poi annullati. Quando il pm Davide Ercolani interrogò Bogdan, questo raccontò al magistrato che aveva agito per conto della Sarti consapevole delle sue azioni visto che lui aveva le  password del conto online della deputata. Bogdan a sua discolpa ha anche consegnato ai magistrati una chat con la Sarti, in cui lei gli annunciava la querela per togliersi dall’imbarazzo delle restituzioni ‘fantasma‘. Da qui la richiesta di archiviazione, poiché secondo il procuratore capo Elisabetta Melotti e il pm Ercolani non vi fu reato. Ora sarà il Gip a decidere e al momento non ci sono opposizioni alla richiesta.

Repici: “Bogdan agì in autonomia”

L’avvocato della deputata Sarti, Fabio Repici ha commentato dicendo che: “La circostanza che lascia più amarezza personale in capo alla mia assistita consiste nella tesi, convalidata o comunque non smentita dal pm, che l’indagato fosse un collaboratore della Sarti, anziché il suo fidanzato convivente. Questi, come è stato accertato, gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l’azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip”.

“Aspettiamo con serenità le decisioni del gup”

Il legale ha poi aggiunto che: “Il pm ha ritenuto di accontentarsi delle giustificazioni abborracciate dalla persona sottoposta a indagini, concludendo che non c’è prova della colpevolezza dell’indagato, così anticipando alle indagini una valutazione che il codice di procedura penale riserva al dibattimento – perché la denunciante, se avesse voluto, avrebbe potuto controllare le operazioni sul suo conto corrente sicuramente fatte, anche secondo il pm, dall’indagato. Sarà dunque il Gip a valutare se questa prospettazione possa essere condivisibile. Di certo, risulta pure dagli accertamenti espletati dalla Procura che ciascuna delle affermazioni fatte da Giulia Sarti corrisponde al vero, mentre le giustificazioni dell’indagato, anche in relazione a ulteriori ammanchi di denaro, scoperti dalla mia assistita solo in esito alle indagini, sono state fondate sulle sue sole parole”.

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Salvo Giuffrida

Salvo Giuffrida

Salvatore Giuffrida (OdG Sicilia N^ 171391). Classe 1970 giornalista (ex chimico). Il mio motto: “Seguire ma mai inseguire”.