23 Febbraio 2019
Decreto trivellazioni, M5s Sicilia: “Auspichiamo stop veloce per Vega B”
“Auspichiamo stop veloce per Vega B”, la piattaforma che opera nel Canale di Sicilia, così i parlamentari regionali del M5s Lorefice, Ficara e Pisani sul decreto trivellazioni del ministro dell’ambiente Sergio Costa.
“Regole contro l’arroganza delle imprese energetiche”
“Con il decreto firmato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, anche i colossi petroliferi che gestiscono la piattaforma Vega B nel canale di Sicilia dovranno attenersi a regole molto più stringenti per le autorizzazioni alle trivellazioni. Per l’ambiente e la salute dei cittadini
della provincia di Ragusa questa è senz’altro un’ottima notizia che siamo veramente orgogliosi di poter dare a quanti, in tutti questi anni, hanno portato avanti insieme a noi la battaglia contro l’arroganza delle imprese energetiche”. Così, in una nota, i parlamentari siciliani del MoVimento 5 Stelle Marialucia Lorefice, Paolo Ficara e Pino Pisani, che precisano: “Già durante la scorsa legislatura l’argomento era stato oggetto del nostro
impegno politico e parlamentare, con specifici atti di sindacato ispettivo rivolti al ministero dell’Ambiente. Siamo pertanto soddisfatti che oggi grazie alla sensibilità del ministro Costa e all’attenzione dei colleghi M5S della Commissione Ambiente Adriano Varrica e Caterina Licatini abbiamo raggiunto questo importante risultato per il nostro territorio”.
“Auspichiamo stop veloce della piattaforma Vega B”
“La Sicilia, purtroppo, è una delle Regioni più martoriate dall’estrazione di fonti fossili. Imporre il rispetto di determinati paletti – come la specificazione delle modalità di smaltimento dei rifiuti e delle tempistiche di dismissione della piattaforma – per ricevere
l’autorizzazione all’esplorazione in mare, vuol dire mettere un importante freno all’attività irresponsabile, invasiva e dannosa per il mare, di Vega B. Per noi la strada da percorrere rimane quella di una graduale defossilizzazione del Paese, e ci auguriamo pertanto che l’importante provvedimento preso dal ministro Costa rappresenti il preludio di uno stop
definitivo alla piattaforma”. Concludono i parlamentari.
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