22 Febbraio 2019

Trapani, centro scommesse finanziava Messina Denaro

Trapani, centro scommesse finanziava Messina Denaro

Attraverso un centro scommesse online, a Campobello di Mazzara, provincia di Trapani, secondo l’accusa, finanziava Messina Denaro.

Aiutavano la famiglia di Messina Denaro

Con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione i carabinieri di Trapani hanno fermato tre imprenditori. Hanno inoltre sequestrato beni per circa 5 milioni di euro nei confronti degli indagati. Si tratta di Calogero Luppino, di Campobello di Mazara (Tp), Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto di Castelvetrano (Tp), gestore di un centro scommesse online a Campobello di Mazara.

L’ascesa imprenditoriale con metodi mafiosi

La procura di Palermo ha coordinato le indagini eseguite dai carabinieri di Trapani. Da queste è emersa l’ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse online, questa favorita dai clan mafiosi di Castelvetrano, paese di origine di Matteo Messina Denaro, e da quello di Mazzara del Vallo. I clan obbligavano vari esercenti ad installare nei loro locali i dispositivi forniti dalle società di Luppino e Giorgi. I membri dei clan minacciavano di ritorsioni gli esercenti resistenti.

Il finanziamento a Denaro e la gestione della cassa del mandamento

Luppino, gestiva la cassa del mandamento e provvedeva al finanziamento dei clan mafiosi ed in particolare alle famiglie dei vertici dell’associazione. Inoltre veniva fornito del denaro per le spese legali e soldi alla famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro, attraverso Francesco Catalanotto, il terzo dei fermati.

Coinvolto anche il deputato regionale Stefano Pellegrino

Coinvolto nell’inchiesta anche il deputato regionale nelle fila di Forza Italia Stefano Pellegrino, attualmente indagato per corruzione elettorale ed è eletto con 8mila voti. Pellegrino fa anche parte della commissione antimafia. A lui la Procura contesta di aver avuto il sostegno elettorale degli imprenditori Calogero Luppino e Salvatore Giorgi. per questo motivo è stato notificato un avviso di garanzia con invito a comparire.Secondo le accuse, il boss franco Luppino avrebbe ordinato a Calogero Luppino e a Giorgi di sostenere la candidatura di Pellegrino offrendo agli elettori del del politico dei pacchi spesa. La Procura non contesta l’aggravante mafioso a Stefano Pellegrino 61 anni e di professione avvocato.

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redazione

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