21 Febbraio 2019

Maxi sequestro di prodotti contraffatti. Il falso era di moda

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un maxi sequestro di prodotti contraffatti, tra capi di abbigliamento e accessori, nelle città di Roma, Napoli, Pescara e Brescia.

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito, nella capitale e nelle province di Napoli, Pescara e Brescia, 14 misure restrittive della libertà personale. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla distribuzione e commercializzazione di capi ed accessori di abbigliamento contraffatti. Due soggetti destinatari di provvedimento sono attualmente all’estero.

I capi erano venduti in varie parti d’Italia

Il sodalizio criminale era organizzato in forma imprenditoriale. I finanzieri del Gruppo di Fiumicino, hanno osservato che produceva tutte le “parti di prodotto” (etichette, bottoni, lampo, fibbie e pendagli). Poi queste venivano applicate sui capi ed accessori di abbigliamento. Una volta ultimati, erano venduti al dettaglio all’interno del cosiddetto “mercato parallelo” su gran parte del territorio nazionale in particolare in Lombardia, Campania, Abruzzo e Lazio.

Sequestrati 1.500.000 di pezzi contraffatti

La contraffazione era eseguita grazie all’utilizzo di macchinari professionali con all’interno matrici in grado di imprimere marchi con le stesse caratteristiche dei modelli originali. I prodotti erano talmente simili agli originali tanto da ingannare anche i consumatori dall’occhio più esperto. Le Fiamme Gialle di Fiumicino hanno complessivamente sequestrato oltre 1.500.000 di pezzi tra capi di abbigliamento e materiale necessario per il confezionamento, 5 macchinari e plotter e 25 cliché in ferro riproducenti, tra gli altri, i marchi Gucci, Adidas, Nike, Louis Vuitton, Michael Kors, evitando così che l’illecita merce potesse invadere il mercato nero nazionale. Gli articoli sequestrati, qualora immessi in commercio, avrebbero fruttato all’organizzazione oltre tre milioni di euro.

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redazione

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