19 Febbraio 2019
Camorra in Veneto, 50 arresti. Tra loro il sindaco di Eraclea
Gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia stanno eseguendo 50 arresti e 11 provvedimenti di obbligo di dimora, un duro colpo alla camorra in Veneto.
50 arresti e 10 milioni sequestrati alla camorra
L’operazione odierna è coordinata dalla Dda di Venezia, ed ha portato inoltre al sequestro di beni per circa 10 milioni di euro. Le manette sono scattate principalmente a Venezia e a Casl di Principe, provincia di Caserta. Le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso e altri gravi reati. In manette è finito anche il sindaco Mirko Mestre, avvocato, mentre risulterebbe indagato il suo vice, Graziano Teso. In manette colui che è considerato il referente locale del clan dei casalesi Luciano Donadio, 53 anni, sorpreso nel cuore della notte nella sua abitazione a poca distanza dalla centralissima piazza Garibaldi. Arrestato anche il suo primogenito, Adriano Donadio, titolare del Punto scommesse Snai, che affaccia sempre su piazza Garibaldi, locale che è stato sequestrato.
Il Gico del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste e dalla squadra mobile di Venezia hanno condotto le indagini. Sono oltre 300 gli uomini dello Scico della Gdf, dello Sco della Polizia e del nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia.
Come agivano nel territorio
Le strategie criminali erano finalizzate, tra l’altro, ad acquisire, se necessario con minacce e violenza, la gestione o il controllo di attività economiche, soprattutto nell’edilizia e nella ristorazione, ma anche ad imporre un vantaggio ai gruppi criminali limitrofi, dediti al narcotraffico o allo sfruttamento della prostituzione.
Una quota dei profitti derivanti dalle attività illecite era destinata a sostenere i carcerati di alcune storiche famiglie mafiose di Casal di Principe, appartenenti al clan dei Casalesi, a cui l’organizzazione mafiosa di Eraclea era collegata e del quale costituiva il gruppo criminale referente per il Veneto orientale.
Per affermare l’assoluta egemonia sul territorio, gli appartenenti all’organizzazione mafiosa hanno fatto largo uso e commercio di armi, anche da guerra, utilizzate per compiere attentati intimidatori.
Come si finanziava l’organizzazione
Il gruppo era attivo inizialmente nel settore dell’edilizia, dedicandosi particolarmente all’attività usuraria e all’esecuzione di estorsioni. Successivamente si era poi specializzato nel settore della riscossione crediti per conto di imprenditori locali.
Tra le fonti di finanziamento dell’organizzazione, c’era anche la produzione di fatture, per molti milioni di euro, relative ad operazioni inesistenti, grazie a una fitta rete di aziende, intestate anche a prestanome, poi oggetto di bancarotta fraudolenta.
Oltre alle frodi all’erario per reati tributari, spiccano quelle compiute verso l’Inps. Queste erano perpetrate attraverso le false assunzioni in imprese di cinquanta persone, vicine al gruppo criminale, allo scopo di lucrare indebitamente l’indennità di disoccupazione, per una ammontare di circa 700mila euro.
Salvini: “Queste notizie fanno iniziare bene la giornata”
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha commentato il blit dicendo: “Cinquanta arresti e sequestri di beni per 10 milioni. È il bilancio dell’operazione anti-Camorra che ha fatto scattare le manette in Campania e in Veneto. Notizie di questo tipo vanno cominciare bene la giornata. Grazie alla Guardia di Finanza e alla Polizia, che hanno eseguito questa brillante operazione con il coordinamento della Dda di Venezia. Vogliamo inseguire i boss e i loro sporchi affari ovunque siano”.
I ringraziamenti del governatore Luca Zaia
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha ringraziato le forze dell’ordine. “In attesa che vengano resi noti i dati salienti, mi sento di ringraziare a nome di tutta la gente per bene il Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e il Procuratore distrettuale di Venezia Bruno Cherchi. Un successo nella lotta alla criminalità organizzata che contribuisce a portare sui nostri territori sicurezza, ordine e legalità. Credo di interpretare il sentimento dei veneti”.
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