01 Febbraio 2019
Piano regolatore Catania, Confimprese: “Rivitalizzare il centro storico”
Confimprese Catania ha avanzato una proposta di rinnovamento per quanto riguarda il centro storico della città etnea. Il tutto si inquadra nel più ampio piano regolatore generale.
La proposta di Confimprese Catania
L’associazione di medie, piccole e micro imprese, Confimprese Catania, durante il Forum aperto organizzato dall’Amministrazione.comunale sul piano regolatore generale, ha proposto una nuova modalità di gestione del centro storico di Catania. Il tutto si è svolto a Palazzo Platamone e.hanno preso parte al Forum le associazioni produttive.
Si è discusso sul punto e questa è la proposta di Confimprese Catania: “Bisogna rivitalizzare il centro storico.dal punto di vista commerciale recuperando le botteghe e il patrimonio architettonico“.
“Una vera e propria fuga di consumatori”
La proposta mira a far rivivere (e riaprire) le botteghe del centro, alcune delle quali ormai chiuse da anni a seguito.dello spostamento dei consumatori fuori dalla città. Antonino Di Mauro, che rappresenta l’associazione di imprenditori, su delega.del presidente Giovanni Mirulla, ha spiegato qual è la situazione sul micro e sul macro.
Proprio sul micro ha detto: “Le piccole aziende nei centri commerciali sono sempre più in difficoltà perché a fronte di costi di gestione molto.alti il fatturato segna il passo o addirittura arretra, dall’altra parte molte ‘botteghe’ del centro storico.sono chiuse da anni perché c’è stata un vera e propria fuga di consumatori e operatori fuori dalla città“.
Tutto questo ha delle conseguenze: “Gli effetti negativi sono la scomparsa di attività tradizionali di quartiere e il degrado del patrimonio edilizio, anche in edifici di valore storico e turistico. L’Amministrazione comunale dovrebbe prevedere, a nostro avviso, iniziative al fine di rendere attrattivo il commercio in centro storico per i residenti, ma anche per i turisti, con agevolazioni che andrebbero studiate“.
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La visione sul macro
Antonino Di Mauro, per quanto riguarda il ‘macro’, immagina uno stretto raccordo tra la Zona industriale di Pantano d’Arci, quartiere di Catania da qualificare dal punto di vista della funzionalità e della vivibilità, l’area del porto, in raccordo con l’Autorità portuale che ha un proprio Prg e deve meglio definire la sua vocazione, crocieristica, turistica o commerciale, e lo scalo aereo di Fontanarossa che è il naturale anello di unione.
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