31 Gennaio 2019
Palermo, scopre di essere morto da 5 anni quando rifà la carta d’identità
La cronaca locale di oggi ci riporta una notizia a tratti comica a tratti tragica che riguarda un uomo di Palermo che scopre di essere morto da cinque anni quando si reca all’anagrafe per rifare la carta d’identità.
La vicenda tragicomica
Scaduta la carta d’identità, Antonio Bartolotta si reca all’anagrafe di Palermo per rinnovare il documento. Gli impiegati gli comunicato che non è possibile completare l’operazione perché l’uomo risultava morto da ben cinque anni.
Ancora incredulo, Bartolotta spiega al Giornale di Sicilia: “In tutti questi anni non ho avuto alcun sentore di questa assurda vicenda. Mi sono state periodicamente recapitate tutte le tasse da pagare. Con una puntualità notevole, aggiungo. Mi è stata anche spedita la tessera sanitaria. Insomma, non avrei mai e poi mai immaginato di essere morto, senza saperlo“.
Il racconto dell’uomo
Antonio Bartolotta, secondo quanto ha raccontato al Giornale di Sicilia, ha detto: “Non credo si tratti di un errore di omonimia. Ho chiesto anche l’indirizzo della persona ritenuta morta. Ed è quello mio. Da sempre abito lì. Ed è davvero curioso che si verifichi un caso del genere. Sono andato negli uffici di circoscrizione più vicini alla mia abitazione. Qui mi hanno detto che non mi potevano rilasciare la tessera nuova perché non risultavo essere più residente a Palermo”.
Poi ha continuato: “Dopo varie chiamate, incontri per lo più senza esito alcuno, sono andato negli uffici di Viale Lazio. Pensavo che ci fosse un problema per accertare la residenza. Sono così andato con i testimoni allo sportello anagrafe. Lì la notizia della mia morte“.
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La reale motivazione della cancellazione
Perché l’uomo è stato cancellato dai registri dell’anagrafe? L’assessore comunale Gaspare Nicotri ha dichiarato che le motivazioni risiedono nel fatto che Bartolotta risultava irriperibile al censimento del 2011. Per gli uffici, infatti, l’uomo era morto dal 20 giugno 2014.
L’assessore ha raccontato: “Nel caso di Bartolotta non si è trattato di morte ma di irreperibilità. Nello specifico, l’utente era irrintracciabile nel corso del censimento del. Nel 2014 è stato fatto un confronto anagrafico ed è stato dichiarato ufficialmente irreperibile. Egli quindi non è stato dichiarato ‘deceduto’, fatto per altro impossibile in assenza di un certificato di morte. Già ieri, accertata la situazione e per venire incontro alle attuali esigenze dell’utente che ha manifestato specifiche necessità familiari, è stato disposto che un funzionario dell’Anagrafe, si rechi presso il suo domicilio, per permettergli la reiscrizione all’Anagrafe del Comune“.
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