23 Gennaio 2019
Arrestato catanese convertito all’islamismo che istigava alla guerra santa
La cronaca locale odierna ci riporta una notizia clamorosa. Un catanese di 32 anni, convertito da tempo all’islamismo, viene arrestato dopo le sue continue istigazioni alla guerra santa sui social. Apologia di terrorismo?
La storia del catanese convertito all’islamismo
L’uomo in questione è un pregiudicato catanese di 32 anni, Giuseppe D’Ignoti, che si è convertito all’islamismo nel 2011 in carcere a Caltagirone diventandone promotore. Stava scontando, infatti, una pena di 5 anni per violenza sessuale nei confronti dell’ex convivente ucraina. Dal momento in cui si è convertito, utilizzava i social network per attuare una vera e propria attività costante di propaganda e diffusione mediatica.
L’uomo istigava gli utenti a partecipare a una guerra santa e a convertirsi all’islamismo prendendo il suo esempio. Nel suo cellulare arriva la conferma del suo atteggiamento tipico da terrorista. C’erano, infatti, pure i canti inneggianti l’Isis e immagini di decapitazione. In più, su tutti i gruppi WhatsApp incitava alla violenza e esaltava lo Stato islamico: “Fare pulizia a Milano, in Calabria. Puliamo Milano, puliamo qualsiasi cosa“. Voleva uccidere gli infedeli e conquistare l’Occidente, manifestando odio diffuso verso qualsiasi cosa ricordasse proprio l’Occidente.
Giuseppe D’Ignoti aveva prontamente cancellato dalla cronologia del suo pc e telefono ogni immagine o video che potesse rintracciare il suo credo islamico, ma la Polizia Postale di Catania è riuscita a trovare indizi molto utili per confermare la propaganda di incitazione terroristica attuata dal soggetto in questione.
L’arresto dell’uomo accusato di terrorismo
La Polizia di Catania ha scoperto il promotore della Jihad e ha proceduto all’arresto. A seguito di una complessa ed articolata indagine condotta dalla sezione antiterrorismo della Digos della Questura di Catania e con l’importante contributo della Polizia Postale etnea, si è potuto fermare l’uomo e la sua attività mediatica. A coordinare i lavori investigativi è stata la direzione centrale della polizia di prevenzione su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica.
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Il provvedimento del Gip del Tribunale di Catania
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della Dda etnea ha emanato il provvedimento di custodia cautelare in carcere per il 32 enne pregiudicato. Questa è stata poi notificata dalla Polizia di Catania. Adesso l’uomo catanese è indagato per apologia dei delitti di terrorismo attuati mediante strumenti informatici ed istigazione ad arruolarsi in associazioni di stampo nettamente terroristico. Secondo quanto emerso dalle indagini non vi sono dubbi, infatti, che l’uomo si è convertito all’islamismo nel 2011 e, da quel momento, usava ogni tipo di social network per attuare una vera e propria propaganda del credo islamico e procedeva ad una diffusione mediatica di questo.
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