21 Gennaio 2019
Necessità di una vita sana e dinamica: la sedentarietà uccide
Secondo una curiosa ricerca, di quelle che vengono a raccontarti cose che non sentivi affatto il bisogno di sapere, trascorriamo seduti circa 9,3 ore al giorno. In contrasto con quanto noi tutti speriamo, ma perfettamente in accordo con quanto sospettiamo, questa condizione non è affatto scevra da negative conseguenze. Se lo fa la ricerca, posso farlo anch’io: ed ecco pertanto tutti i problemi che non volevate conoscere, ma che ugualmente vi racconterò, sulle complicanze cui il poco movimento ci espone.
Per primi, muscoli e ossa
Fra i primi malesseri: torcicollo, dolori alle spalle e alla schiena ci perseguitano per rammentarci che trascorrere l’intera esistenza seduti, e farlo anche nella posizione errata, ci espone a problemi di tipo muscoloscheletrico. Oltre ai dolori, può portare ad accentuazione della cifosi (la fisiologica curvatura della colonna vertebrale a convessità posteriore, volgarmente “gobba”), lordosi (la curvatura opposta, a concavità anteriore, a livello lombare e cervicale), causare ernie al disco. Se fate un lavoro sedentario, assicuratevi di appoggiarvi allo schienale, di tenere le spalle rilassate, i piedi appoggiati a terra, i fianchi il più indietro possibile e le ginocchia all’altezza delle anche. Una parola? Sì, decisamente. Per questo esistono delle sedie ergonomiche, che ti “obbligano” a mantenere questa posizione, senza sforzi o costrizione a mantenimento di atteggiamenti poco naturali. Sotto minaccia anche il trofismo muscolare. Non muovere i muscoli per lungo tempo li espone per forza di cose a naturale decadimento.
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Le fasce muscolari utilizzate per mantenere la postura eretta (come addominali, glutei, muscoli pelvici e dorsali) si indeboliscono, accorciano e perdono tonicità. Uno studio compiuto su 167 mila persone ha rivelato che stare seduti per più di 3 ore al giorno accorcia la vita di due anni, a prescindere dall’attività fisica praticata. Alzarsi frequentemente, fare le scale o andare al lavoro a piedi o in bici può aiutare a prevenire il problema. La sedentarietà indebolisce inoltre le ossa: per non perdere densità, le ossa hanno bisogno di sostenere peso. Trascorrere troppo tempo seduti riduce il carico di lavoro necessario alle ossa per rimanere sane. Una semplice camminata quotidiana può aiutare a ridurre il rischio di indebolimento osseo.
Non chiamatela tiroide
Basta un’ora seduti davanti al vostro telefilm preferito per ridurre attività e concentrazione della lipasi, enzima che agisce sui trigliceridi trasformando il colesterolo LDL (“cattivo”) in colesterolo HDL (“buono”). Il conseguente rallentamento del metabolismo e l’aumento di peso provoca un maggiore rischio di diabete e malattie cardiovascolari. Si stima che, solamente stando in piedi (senza particolare sforzo fisico) per tre ore al giorno, si brucino 144 calorie. In aggiunta, abbandonarsi sul divano dopo un lauto pasto può creare problemi digestivi, e notti agitate. Insomma in definitiva: o in forma o felici, tutt’e due non si può. La sedentarietà è anche causa di insulinoresistenza, ossia una scarsa risposta cellulare all’azione dell’insulina prodotta dal pancreas (che, incurante del fatto che non stiamo facendo attività fisica, continua a lavorare). Una ridotta sensibilità all’insulina può portare all’insorgenza di diabete di tipo 2. Non solo, la sedentarietà porta anche a un eccesso di proteina C-reattiva, associata agli stati infiammatori e al rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. Trattenersi per più di 4 ore al giorno sul divano davanti alla tv è stato collegato a un alto rischio di contrarre malattie cardiovascolari. La sedentarietà è associata a minori livelli di HDL nel sangue: l’HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”, è fondamentale per ripulire le arterie dal colesterolo cattivo.
…di mira anche vasi sanguigni e sistema nervoso
Troppe ore sulla sedia sono anche prima causa di accumulo di liquidi nelle estremità inferiori (edema). La cattiva circolazione può causare vene varicose, tromboflebiti, oltre a un maggiore rischio di coaguli nel sangue. Ritenzione idrica e problemi cardiocircolatori sono protagonisti dell’aumento di rischio di sindrome delle apnee notturne, l’interruzione della respirazione durante il sonno. I fluidi che di giorno, grazie alla gravità, si accumulano nelle estremità, di notte sono liberi di circolare negli spazi interstiziali e possono contribuire all’ostruzione delle vie aeree. Neanche il cervello è immune dalla cascata di conseguenze negative della sedentarietà.
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Il rallentamento del metabolismo, l’anomala circolazione e gli squilibri ormonali provocano intontimento, sonnolenza, pessimo umore e assenza di slancio. Studi dimostrano che gli spazi lavorativi in cui è possibile lavorare stando in piedi ospitano impiegati più concentrati, ottimisti e positivi, tutte caratteristiche che giovano alla creatività. Se vi sentite giù di corda, convertite la pausa caffè con un quarto d’ora di camminata all’aperto: probabilmente vi verrà quell’idea che cercate da tempo. Quanto detto fin qui vale per tutti, ma a maggior ragione per gli over 60, che trascorrono seduti anche 9 ore al giorno. In questa popolazione, la sedentarietà è collegata a un rischio particolarmente alto di sviluppare difficoltà in quelle considerate normali attività quotidiane come vestirsi, alimentarsi, gestire l’igiene personale, camminare, fare le scale. Con l’aumento del tempo a disposizione, ci si può allora dedicare alle attività all’aperto preferite, a beneficio del fisico e dell’umore.
Dott. Luca Ferlito
ferlitoluca@gmail.com
Cell 3334472360
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