17 Gennaio 2019
Minacce a Mentana firmate con una svastica
“Presto vi puniremo, sappiamo tutto di voi, punirvi è un dovere”, questo il testo di minacce a Enrico Mentana, pubblicato su Istagram dallo stesso conduttore del Tg di La7. Ancora nessun commento da parte del ministro Matteo Salvini.
La lettera di minacce
La lettera di minacce a Enrico Mentana è firmata con la scritta “Boia chi molla” e un disegno di una svastica. Le testo vi è scritto in stampatello:”Presto vi puniremo, sappiamo tutto di voi, punirvi è un dovere“. Il gesto intimidatorio segue a distanza di giorni l’aggressione a due giornalisti de L’Espresso durante una manifestazione commemorativa di carattere neofascista al cimitero del Verano a Roma.
Insulti anche per Gruber e Fanuele
La lettera di minacce continua nominando altri giornalisti come Giannini, Floris, Formigli e Damilano. A loro sono rivolti insulti pesanti. La lettera comincia con: “La tua enfasi contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole“. In seguito “Siete degli sfascisti che sperano che si affondi“, e ancora “Acqua e non benzina, pietre e non pane, per non parlare di via Rasella”. Il riferimento è a un’azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista Italiano, contro un reparto delle forze d’occupazione tedesche. Nella lettera anche insulti sessisti nei confronti delle giornaliste Gruber e Fanuele.
Le parole di Conte e Di Maio
Le reazioni del mondo politico non sono tardate ad arrivare. Giuseppe Conte ha scritto in una nota che “le intimidazioni rivolte al direttore Mentana sono un atto vile e inqualificabile. Le minacce a chi esercita la professione di giornalista sono inaccettabili in sé ma anche perché costituiscono un grave attentato alla libertà di stampa. Sono molto preoccupato perché questo episodio segue di pochi giorni un altro fatto gravissimo, un’aggressione fisica di cui sono stati vittime il giornalista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti dell’Espresso”. Luigi Di Maio parla di “un gesto vile che va stigmatizzato nella maniera più assoluta”.
I commenti di Gelmini, Carfagna e Fiano. Il silenzio di Salvini
Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna di Forza Italia all’unisono dicono che “Le minacce non piegheranno la libera stampa“. Emanuele Fiano, deputato del Pd, infine ha detto che “È intollerabile che continui a crescere questo clima di odio verso professionisti liberi e indipendenti. Non facciamo finta di niente per favore. C’è un aumento grave di odio e minacce”. Nessun commento è giunto fino ad ora da parte di Matteo Salvini ne su Twitter ne su Facebook. Certo che è strano il suo silenzio. Istituzionalmente avrebbe dovuto esprimersi. È infatti il ministro degli Interni. Se non commenta lui chi dovrebbe?.
Dalla redazione il nostro messaggio di solidarietà per Enrico Mentana che oggi giorno mette a disposizione la sua professionalità a a servizio dell’informazione.
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