14 Gennaio 2019
Referendum Tav, Gelmini: “È una fake news, manca legge costituzionale”
Del referendum sulla realizzazione della Tv Torino-Lione, il deputato di Forza Italia Mariastella Gelmini ha dichiarato al Tg1: “È una fake news“.
Gelmini: “Referendum Tav è fake news”
La tanto discussa linea ferroviaria veloce Tav Torino-Lione, è stata oggetto di una dichiarazione della deputata di Forza Italia Mariastella Gelmini. L’ex ministro dell’istruzione nel IV governo Berlusconi, è intervenuta al Tg1 e ha parlato del referendum sulla realizzazione della Tav Torino-Lione, proposto nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che ha ricevuto tante approvazioni anche dai presidenti delle regioni Liguria e Lombardia, nonché dai vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. La deputata azzurra ha definito tale referendum “Una fake news“. Spiegando che non è possibile indire una consultazione elettorale di tale tipo, “perché servirebbe una legge costituzionale che oggi non c’è. Basta con l’analisi costi-benefici che farebbe solo perdere tempo – ha chiosato la Gelmini – .Il governo si assuma la responsabilità di una scelta chiara“.
L’attesa dell’analisi costi-benefici
Il governo gialloverde per voce del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, alla fine del 2017 aveva chiarito che la realizzazione dell’opera sarebbe stata decisa in funzione del risultato di un’analisi costi-benefici, sulla stessa linea anche il governo francese. Anche se qualche giorno prima lo stesso ministro Toninelli aveva detto che l’Italia avrebbe trovato un’accordo con la Francia per bloccare definitivamente i lavori. Sull’argomento è anche stato più volte chiaro il vicepremier Luigi Di Maio, che il 29 ottobre chiarì la posizione del M5S.
L’occasione fu l’approvazione del completamento dei lavori del gasdotto Tap, tanto contestato poiché a detta dei manifestanti pugliesi contro la realizzazione dell’opera, lo stop era stato uno slogan elettorale da parte del M5S. Di Maio precisò in questa occasione la linea del governo: Si alla Tav solo se analisi costi-benefici risulti favorevole alla realizzazione dell’opera. Anche Il premier Giuseppe Conte, il 28 dicembre del 2018, ha sottolineato durante la conferenza stampa di fine anno a Palazzo Chigi, questa linea del governo.
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La relazione tecnica boccia la Tav
Intanto le schermaglie dialettiche tra i SiTav e NOTav si sono susseguite. Finalmente arriva, da parte della commissione incaricata dal governo, la relazione sull’analisi costi-benefici sulla realizzazione dell’opera. Da questa relazione, secondo indiscrezioni via via confermate, l’opera sarebbe bocciata. Cioè l’analisi costi-benefici, asserirebbe che la realizzazione dell’opera non è conveniente. Da qui la presa di posizione del governo, evidentemente sotto pressione, che prende tempo e trasforma la relazione della commissione incaricata ad analizzare l’opera, in una bozza.
Come è nata l’idea del referendum Tav
Frattanto il Pd, propone un referendum sulla realizzazione dell’opera. Il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, la fa sua e ai microfoni di Sky Tg 24 lancia l’idea di un referendum, in cui le popolazioni di Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto e Val d’Aosta, si sarebbero potuti esprimere sulla realizzazione della Tav Torino-Lione. A lui si accodano il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana e della Liguria, Giovanni Toti. Entusiasta dell’idea anche il leader della Lega Matteo Salvini (favorevole alla realizzazione dell’opera), e anche Di Maio (non favorevole alla realizzazione della Tav) appare convinto che il referendum sia una strada percorribile. Ma le parole di Mariastella Gelmini spegnerebbero le speranze dei fautori di questo ipotetico referendum.
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