20 Dicembre 2018
Ciao Antonio, i funerali di stato: “Sognava un’Europa senza confini”
Si sono appena conclusi i funerali di Stato di Antonio Megalizzi. La cerimonia è stata seguita sui social con l’hashtag “Ciao Antonio“. L’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha descritto l’attentato e la morte del giovane giornalista come un qualcosa realizzato con violenza cieca e assurda.
Ciao Antonio, i funerali di stato del giovane giornalista
Una cerimonia toccante, segnata dalle lacrime dei genitori di Antonio Megalizzi, amici, familiari e la fidanzata. Presenti alle esequie il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il vicepresidente della Camara, Mara Carfagna, Maurizio Marina insieme a una delegazione di europarlamentari del PD. Tra le personalità politiche anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
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Monsignor Tisi: “Grandi acque non posso spegnere l’amore”
A toccare il cuore dei presenti nel Duomo di Trento l’omelia di monsignor Lauro Tisi, arcivescovo di Treno: “Una violenza cieca e assurda, ancora una volta, ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità. Le grandi acque non possono spegnere l’amore. La vita di Antonio lo conferma con forza. In tanti stanno testimoniando da giorni le sue doti di umanità, intelligenza, simpatia, generosità e altruismo non comuni“.
“Ha immaginato con grande libertà ed entusiasmo”
L’arcivescovo di Trento continua dicendo: “Antonio ha immaginato con grande libertà ed entusiasmo, ma anche con profondo realismo, un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative. Era figlio della terra italiana, in lui riunita, non solo idealmente, dalla Calabria al Trentino, dal Sud al Nord della Nazione. Egli si è formato in questa città alla quale la Storia ha consegnato la vocazione ad essere ‘ponte’ con l’Europa. Una terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo“.
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“Antonio è stato testimone delle sue idee anche all’interno della comunità accademica, dove germogliano straordinarie risorse d’innovazione e cambiamento, che hanno nei giovani i veri protagonisti. Tutto questo non cancella il dramma che avvolge questa morte– conclude monsignor Tisi-. Il dolore di Annamaria, Domenico, Federica e Luana toglie il fiato e domanda silenzio. Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno. Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo, Antonio ha immaginato un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative“.
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