19 Dicembre 2018
Conte al Senato sulla manovra, restano deficit a 2,04% e riforme
Il premier Conte ha riferito al Senato sulla manovra economica ed ha specificato che restano il deficit a 2,04% e le riforme: reddito di cittadinanza e quota 100. Queste partiranno senza ritardi.
L’informativa di Conte: “Evitata l’infrazione”
Conte ha riferito al Senato sull’esito positivo della trattativa della manovra. “Non abbiamo ceduto sui contenuti certi del suo contenuto e dei suoi effetti positivi sul tessuto sociale. Fermi nelle determinazioni assunte dal contratto di governo e andare verso una manovra espansiva. Quando il 21 novembre la Conte ha formalizzato le sue riserve sulla versioni rivista del Nadef, i contenuti sono sembrati esigui. Ho insistito con Juncker per una riunione. In quella occasione ho presentato la manovra e ho chiesto che fossimo valutati non nei numeri ma nella sostanza. Ho potuto registrare sia rigidità ma aperture al dialogo. Siamo intervenuti pertanto a migliorare i saldi di bilancio. Le misure a carattere sociale sono state valutate. Si è arrivati alla determinazione che le risorse erano insufficienti. Reddito di Cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi che avevamo previsto”.
“Assolto il compito, non abbiamo tradito la fiducia dei cittadini”
“Tria mi ha affiancato in questa difficile trattativa- ha specificato il premier, che ha aggiunto – Le verifiche hanno portato ad un previsione di crescita all’1%, che si riflette sui saldi strutturali. La spesa pensionistica è stata contenuta con i tagli, per esempio delle pensioni d’oro. Sono state riviste le clausole di salvaguardia. Aumenterà prelievo fiscali sui giochi. Abbiamo assolto al compito datoci dai cittadini e non abbiamo tradito la loro fiducia. Il Parlamento sovrano giudicherà la manovra. Non sarà avviata la procedura di infrazione per debito eccessivo.
Moscovici: “Misure addizionali ammontano a 10,25 miliardi”
Secondo il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, “la soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente“. “Le misure addizionali trovate dall’Italia – ha reso noto Dombrovskis – ammontano a 10,25 miliardi“. A parlare di una vittoria del dialogo, è il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. “E’ una vittoria del dialogo politico che la Commissione ha preferito rispetto allo scontro. Alcuni avevano auspicato una crisi, noi invece abbiamo sempre puntato a una soluzione”
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