08 Dicembre 2018

300 mila euro per 5 chiese di Catania: la Regione avvia la restaurazione

La Regione Siciliana decide di stanziare oltre 300 mila euro per restaurare 5 chiese di Catania e farle “rinascere”. Il tutto per contrastare gli atti di vandalismo, che hanno rovinato gli edifici sacri interessati e i fenomeni di incuria nel catanese.

300 mila euro per 5 chiese di Catania

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha detto: “La tutela e la valorizzazione dei beni architettonici e storico-artistici è tra le priorità del mio governo. Per questo abbiamo deciso di intervenire, insieme all’assessore Sebastiano Tusa, con urgenza per mettere quanto meno in sicurezza gli immobili ed evitare ulteriori danni anche ad alcune opere d’arte contenute all’interno. Da troppo tempo, alcune strutture sono in stato di abbandono e non si è fatto nulla“.

Per evitare ulteriori danni deterioramenti delle opere d’arte contenute in particolare dentro 5 chiese di Catania e provincia, si è deciso di erogare oltre 300 mila euro alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali etnea, guidata da Rosalba Panvini.

Le chiese principali da restaurare

In particolare, il restauro coinvolgerà la Chiesa di San Nicolò La Rena a Catania. In questa, infatti, delle erbe infestanti hanno causato crepe non indifferenti, infiltrazioni e rigonfiamenti. Dentro, vicino l’altare di San Benedetto, sono crollati anche diversi elementi marmorei e altri sono in pericolo di caduta.

Un secondo intervento è previsto per il consolidamento della guglia del campanile della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Pedara.

restaurazione 300 mila euro

Fonte Foto: catania.gds.it

Le altre chiese che necessitano un intervento

I lavori di restauro interesseranno anche due edifici sacri di Acireale. la prima chiesa è quella di Gesù e Maria. Qui, infatti, sono stati evidenziati dei gravi danni causati da infiltrazione di acqua piovana dal tetto. Anche le gronde risultano intasate da depositi di sabbia lavica, accumulata dalle varie eruzioni dell’Etna e dalla vegetazione spontanea. La seconda, già chiusa al culto da anni a causa dell’incuria in cui è stata lasciata, è quella di San Michele Arcangelo. Qui sono intervenuti i Vigili del Fuoco, più volte, a causa di crolli e distacchi di intonaci all’interno e all’esterno dell’edificio.

Ultimo intervento necessario sarà necessario a Riposto nella chiesa San Martino, dove vi sono gravi infiltrazioni di umidità sui muri e sul tetto.

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redazione

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