06 Dicembre 2018
Ddl concretezza, passa al Senato. Mazzata ai furbetti del cartellino
Il Ddl concretezza passa al Senato con 138 si e 94 no, al suo interno vi sono delle norme in materia di controllo, una mazzata contro i furbetti del cartellino.
Istituito il Nucleo Concretezza
Il provvedimento è collegato della manovra economica, ed è costituito da 6 articoli. Esso introduce un Piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e istituisce il Nucleo della Concretezza. È stato approvato al Senato con 138 voti favorevoli e 98 contrari. Ora andrà alla Camera. Nel piano sono state individuate delle azioni per una corretta applicazione per quanto concerne l’organizzazione e l’efficienza all’interno della pubblica amministrazione. Il Nucleo Concretezza, istituito dal decreto legge, avrà in organico 53 unità di personale.
Una mazzata contro i furbetti del cartellino
Avrà il compito di controllo sulla realizzazione di tutte le misure previste nel piano. Sono previsti a tale scopo anche delle visite ispettive e dei sopralluoghi. Inoltre il disegno di legge prevede che siano introdotti dei sistemi di verifica dell’identità dell’impiegato, anche attraverso le impronte, e la videosorveglianza per verificare l’osservanza dell’orario di lavoro dei pubblici dipendenti. Una vera e propria mazzata per i furbetti del cartellino e per gli sfaticati.
Buongiorno: “l’Uso improprio del cartellino è truffa aggravata”
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno al termine della discussione sul provvedimento ha detto: “Mi rifiuto di chiamare malcostume l’uso improprio del cartellino: è reato, reato di truffa aggravata. Alle critiche per un eccessivo controllo e sulla violazione della privacy, lo stesso ministro ha risposto che “di fronte a un reato abbiamo il dovere di intervenire. Manovra economicamanovraa privacy e la riservatezza – ha concluso la Bongiorno – sono un bene protetto ma da bilanciare con altri beni. Per me il bene che deve prevalere correttezza di chi entra in ufficio”.
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