05 Dicembre 2018
Ragazze nomadi segregate e costrette a prostituirsi: incinta una di loro
Ancora una volta un racconto di schiavitù. Sono state liberate le ragazze nomadi segregate e costrette a prostituirsi. Ragazze senza documenti e private della loro libertà. Il danno peggiore stava per essere fatto a una di loro che aveva appena scoperto di essere incinta.
Private della loro libertà in un campo nomadi
I fatti si sono verificati un campo rom di Foggia, dove un gruppo composto da 3 ragazze viveva in una condizione di schiavitù. Private della loro libertà al fine di prostituirsi contro il loro volere. Le protagoniste di questa storia, infatti, passano le loro giornate rinchiuse in una piccola baracca senza nessuna possibile via di fuga. Qui, infatti, i loro “protettori” le sorvegliavano h 24 ma non solo. Le ragazze nomadi segregate e costrette a prostituirsi venivano picchiate regolarmente al fine di non alimentare in loro l’idea di poter abbandonare il luogo e la schiavitù. (Clicca Qui).
Ragazze nomadi segregate e costrette a prostituirsi
Responsabili della condizione relativa alle ragazze nomadi sarebbero una coppia e i loro 3 figli, due di questi minorenni, insieme alla compagna di una di loro di appena 26 anni attualmente arrestati. Secondo quanto reso noto da TgCom però 2 delle 3 ragazze nomadi segregate e costrette a prostituirsi sarebbero ancora irreperibili. Il punto di rottura nella vicenda è arrivato quando una delle 3 ragazze ha scoperto di essere incinta. I suoi protettori cercarono di costringerla a prostituirsi, decidendo di vedere il piccolo per 28.000 euro. ragazze nomadi segregate e costrette
“Dimostrato totale indifferenza per le condizioni”
Secondo quanto riportato da TgCom, gli inquirenti in merito alla questione hanno dichiarato: “Le condotte dei fermati sono connotate da allarmante gravità, attesa la loro efferatezza e il disprezzo per la vita umana dimostrati dagli indagati, soprattutto in danno di giovani vittime minorenni e dei nascituri che portavano in grembo; gli stessi hanno, pertanto, dimostrato una totale indifferenza per le condizioni di particolare fragilità delle vittime e di non possedere il minimo sentimento di pietà verso le stesse“.
Gli inquirenti, inoltre, stanno cercando di capire se vi sono altre ragazze nomadi sequestrate e costrette a prostituirsi nel campo rom. Le persone vicine alla famiglia arrestate li ha definiti come delle brave persone: “La polizia è venuta ad arrestare i nostri vicini di casa, ma loro sono tutte brave persone. Non è vero nulla. Non abbiamo mai visto niente“.
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