05 Dicembre 2018

Convivente maltrattata ad Acireale: “Ti taglio la gola e mangio il tuo fegato”

Dal 2014, una donna era vittima di soprusi di ogni tipo da parte del suo ex compagno. Oggi arriva la cronaca riporta la notizia della convivente maltrattata ad Acireale e le violenze si fanno sempre più insistenti tanto che il 58enne è stato arrestato.

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Convivente maltrattata ad Acireale: i fatti

Da anni una donna ad Acireale subiva schiaffi, bastonate, calci e pugni dal suo ex compagno e ogni altro genere di violenza effettuata con qualsiasi mezzo. Non ha avuto un attimo di tregua, dopo che la loro relazione è finita. Finalmente, dopo anni di violenze, la donna è riuscita a denunciare tutto e di porre fine a questi orribili episodi.

Adesso l’uomo di 58 anni è indagato dalla Procura della Repubblica per i reati di maltrattamenti contro familiari, atti persecutori e lesioni personali aggravate, commessi contro la convivente ormai stanca di subire violenze.

Diversi episodi di violenza dal 2014

Diversi gli episodi di violenza che, dal 2014, hanno visto come protagonista la convivente maltrattata ad Acireale. L’uomo ha più volte, infatti, preso a bastonate l’ex compagna ferendola in ogni parte del corpo. Una volta, al suo no di avere rapporti sessuali con lui, l’uomo ha riempito un secchio con acqua bollente e l’ha minacciata di scagliarglielo contro se si fosse rifiutata.

Ancora, un episodio tremendo è avvenuto sempre tra le stesse mura domestiche. Il convivente, infatti, aveva girato dei video e fotografato la donna in pose e abbigliamento osé. Quando la convivente ha prontamente cancellato i video e le foto, ha ricevuto in cambio pugni e calci.

violenza donna acireale

Fonte Foto: notizieora.it

“Ti taglio la gola e per finire mi mangio il tuo fegato”

Il momento più pericoloso è quello della minaccia del 58enne con un coltello: “Ti taglio la gola e per finire mi mangio il tuo fegato!“. Si tratta di un uomo, sicuramente, mentalmente instabile dato che non ha fatto altro che perseguitare la donna che lo ha trovato addirittura nascosto sotto la sua auto, per spiarla e studiarne i movimenti. La convivente ha vissuto per anni nell’incubo di non poter uscire di casa, in condizione di instabilità emotiva e non solo, rischiando seriamente per la propria sicurezza. Adesso, però, ha trovato la forza di denunciare tutto e, sicuramente, rendere la sua vita migliore.

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redazione

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