03 Dicembre 2018

Ragazzi down cacciati dal locale a Torino: facevano troppo rumore

Vi siete mai chiesti quale sia la vita di una persona affetta dalla sindrome di down? Nel corso delle ultime ore una news di cronaca racconta la vicenda di un gruppo di ragazzi down cacciati dal locale dove si trovavano per mangiare una pizza. La motivazione? Pare facessero troppo rumore.

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“Ho un cromosoma in più quello della felicità”

Una delle ragazze simbolo in Italia della sindrome di down, senza ombra di dubbio, è l’atleta Nicole Orlando. In occasione di un’intervista rilasciata a Ilmessaggero.it ha definito così la sindrome di down: “Io ho una malattia legata ai cromosomi, lo so. Ne ho uno di più. E sai che cromosoma è? Quello della felicità. Quello che mi fa essere sempre sorridente e serena. Non si vede?“.

Da qualche anno, invece, l’attore e regista Paolo Ruffini mette in scena in vari teatri italiani uno spettacolo con il supporto di un gruppo di attori formato da ragazzi down.. Allora come mai ci scandalizza, o da fastidio, se un “gruppo” di amici composto da persone down si reca in una pizzeria?

Ragazzi down cacciati dal locale a Torino

Crescere un bambino down di certo non deve esser semplice, ma c’è da dire che da sempre siamo stati abituati ad accettare le “differenze” di tali ragazzi, se così possiamo chiamarle, che nel loro corredo genetico hanno un cromosoma in più. Allora cosa ha spinto un ristoratore di Torino a comportarsi in un modo “discutibile”? Un gruppo di ragazzi down cacciati dal locale perché faceva rumore. A raccontare il tutto, come riportato anche da Quotidiano.net è stata Anna Rita la mamma di uno dei protagonisti di questa storia attraverso un post su Facebook:

Abbiamo prenotato per 11 alla trattoria Casa Amaro segnalando la celiachia di uno dei ragazzi. Quando siamo arrivati il titolare si è avvicinato e ci ha detto, in maniera scortese, che dovevamo avvertire della presenza di quattro disabili perché il locale era piccolo, il sabato sera era pieno e loro non sapevano come gestirli. I nostri ragazzi sono adulti ed educatissimi, mangiamo tutti rigorosamente con coltelli e forchetta. Abbiamo ribadito che l’unica cosa da segnalare l’avevamo detta, ma ci hanno ripetuto per altre due volte la stessa cosa. I ragazzi sono rimasti malissimo e noi tutti peggio di loro. Li abbiamo fatti alzare e ce ne siamo andati“.

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ragazzi cacciati in pizzeria

“Non volevo respingere nessuno”

Il racconto in questione è finito anche sulla pagina di TripAdvisor dedicata al locale, tanto che il ristoratore ha provveduto a porgere le sue scuse anche sui social. Nel post, sempre secondo quanto raccontato da Quotidiano.net, l’uomo scrive: “È stato un malinteso, non volevo respingere nessuno, volevo solo capire se c’erano esigenze particolari. Ho posto male la domanda. Non è che non volessi accogliere il gruppo, ma volevo capire se c’erano esigenze particolari. Con un po’ di stress e stanchezza, ci si è trovati davanti a una situazione non bella, soprattutto per i ragazzi che si sono sentiti respinti“.

Anna Rita, la donna che ha raccontato la vicenda, ha commentato il messaggio affermando che per lei fossero delle scuse sincere. Inoltre, pare che l’uomo l’abbia raggiunta telefonicamente per porgerle nell’immediato le sue scuse… Peccato però che un cliente avrebbe raccontato il commento sui ragazzi down cacciati dal locale fatto dal ristoratore poco dopo che il gruppo è andato via. “Questo tipo di clienti mi rovina la serata, fa rumore, è difficile da gestire. Non posso farli mangiare qua- spiega ancora una volta la donna,- come pubblicato da Quotidiano.net-. Vergogna“.

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redazione

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