29 Novembre 2018
Ragusa Fara vittima di razzismo: il vescovo chiede scusa per l’accaduto
Ragusa Fara vittima di razzismo: dopo l’episodio spiacevole che ha visto protagonista l’eritrea e sua figlia, il vescovo decide di chiedere scusa a nome di tutti. Tantissime persone si sono mostrate solidali con la donna e hanno deciso di donare beni di prima necessità e non solo, in aiuto anche per la sua bambina.
Ragusa Fara vittima di razzismo in ospedale
Fara, mentre si trovava all’ospedale Paternò Arezzo a Ragusa, dato che sua figlia stava male, è stata vittima di un vero e proprio episodio di razzismo. Un gruppo di donne, infatti, le ha detto: “Ha un virus, è inaccettabile che stia qui“.
Per fortuna, la reazione immediata anti-razzismo si è manifestata fin da subito. Angelo Gugliotta della Misericordia di Modica ha espresso la volontà di non fare di tutta l’erba un fascio: ci sono anche persone che hanno preso molto a cuore la situazione. Gugliotta ha dichiarato che: “Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di gente che ha saputo di Fara e di sua figlia e che vuole dare una mano. La nostra provincia è rappresentata da queste persone, non da quel fatto increscioso accaduto ieri“.
La reazione di Emma Bonino e la solidarietà dei cittadini
Per fortuna, se da un lato ci sono donne che hanno scatenato un vero e proprio episodio di razzismo, dall’altro c’è chi si mostra vicino a Fara e offre quanto può. “Posso adottare entrambi?“, “Ogni piccolo gesto può essere utile, io posso portare delle copertine?“… e tanti altri sono i messaggi che hanno ricevuto i volontari della Misericordia.
Anche Emma Bonino ha detto la sua su Facebook, incoraggiando le donne vittime di episodi del genere a denunciare sempre. La Bonino ha scritto: “Di fronte a tutto ciò non possiamo non sentire l’obbligo di reagire e provare a fermare quest’ondata di odio e xenofobia che sta pervadendo il nostro Paese, cominciando a denunciare pubblicamente ogni episodio, più o meno grave, di cui si ha notizia”.
“L’umanità non ha colore”: le scuse del vescovo di Ragusa
Il vescovo di Ragusa Monsignor Carmelo Cuttitta, dispiaciutosi per Fara, si è sentito in dovere di farsi portavoce delle scuse da parte di tutti. Durante la sua omelia, pronunciata in cattedrale ieri sera per l’anniversario dei tre anni del suo episcopato a Ragusa, il vescovo ha dedicato dei minuti del suo tempo alla giovane migrante vittima dell’episodio di razzismo.
Il vescovo ha iniziato così: “Una donna eritrea, che si temeva per il solo colore della sua pelle, potesse contagiare chissà quali malattie agli altri bambini, ci induce a qualche riflessione. Come vescovo di Ragusa questo mi induce a chiedere scusa perché ad agire sono stati ragusani, sicuramente battezzati che magari si professano cristiani. E allora spetta anche al vescovo chiedere scusa perché l’umanità non ha colore, perché siamo tutti figli dello stesso Padre, perché non possiamo professarci cristiani e poi assumere comportamenti che negano il Vangelo“.
“Non possiamo rimanere inerti quando ne va di mezzo la vita degli altri”
Poi Monsignor Cutitta ha continuato il suo discorso chiedendo ai cittadini della comunità cristiana di attivarsi per fermare queste ondate di odio e razzismo. Bisogna attivarsi per evitare che, in futuro, si possano verificare nuove situazioni spiacevoli del genere. Il vescovo: “Viviamo in un clima di crescente insofferenza, alimentato anche da una politica che mira a dividere, a creare allarmi e genera paura. Su questa paura e su un linguaggio e su atteggiamenti spregiudicati fonda la sua capacità di accrescere i consensi. L’episodio di ieri è un figlio di questo clima che vuol negare valori come l’accoglienza e la solidarietà. Ma vuole anche privare a una consistente parte di umanità anche il diritto al futuro e alla speranza. Questa donna, mamma un bambino appena nato, si era avvicinata ed è stata allontanata in malo modo. Non possiamo rimanere inerti quando ne va di mezzo la vita degli altri e i disagi degli altri“.
Ragusa Fara vittima di razzismo: Solidarietà da parte del sindaco di Pozzallo
Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha incontrato Fara e ha espresso tutta la sua solidarietà regalandole un mazzo di fiori e un giocattolo. Poi ha detto: “Quello di ieri è un episodio intollerabile, nei confronti di una giovanissima mamma dal quale prendiamo le distanze. Non dobbiamo dimenticare che quando si parla di migranti, si parla di persone, esseri umani e non di pacchi postali“.
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