28 Novembre 2018
Emergenza migranti: Conte: “Su Global compact deciderà il Parlamento”.
Sull’emergenza migranti si torna a parlare grazie al premier Conte, il quale ha espresso la sua idea che il Global compact va discusso in parlamento.
Giusto che decida il Parlamento
Gli fanno eco i parlamentari della Commissione esteri del M5S e del sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano, che in una nota congiunta scrivono che “il Global Compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: è opportuno, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le relative scelte all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. E’ corretta la scelta del Governo che a Marrakech non parteciperà. Si riserverà di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato dopo un approfondito dibattito“.
La relazione di Moavero
Dello stesso avviso il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi che “resta convinto che l’orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale. Al fine di una corretta comprensione di quanto si discute nel dibattito politico con riferimento al Global Compact for Migration – come riportata in una nota ministeriale – si riporta qui di seguito la risposta del ministro all’interrogazione a risposta immediata dell’onorevole Giorgia Meloni, in occasione del Question Time dello scorso 21 novembre, da cui risulta che, in seno al Governo, con riguardo alla posizione da assumere, ci sarà un approfondimento e che questo terrà conto degli stimoli del Parlamento. Il ministro resta convinto che l’orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale“.
Al suo interno atti collegati alla Dichiarazione di New York
Nell’intervento del ministro Moavero nella seduta del 21 novembre alla Camera dei Deputati, ha riferito del significato e della struttura del documento. “Il Global compact, cosiddetto, che è un insieme di atti che vengono collegati alla Dichiarazione di New York sui migranti e i rifugiati del 2016, non sarà un atto giuridicamente vincolante – ha spiegato Moavero – .Nell’ambito dei negoziati che si sono sin qui svolti su questo atto, nei mesi e negli anni che ci precedono, l’Italia ha sempre tenuto presente l’elemento importante di arrivare a una condivisione di oneri nella gestione dei fenomeni migratori e a una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito. Nel documento sono recepiti questi principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani”.
Moavero: “in esso contenuti principi che noi sosteniamo”
“C‘è anche l’obbligo per gli Stati di origine di riammettere i propri cittadini. – ha continuato il ministro – Sono una serie di elementi che noi cerchiamo di portare avanti, anche nell’ambito del confronto in sede di Unione europea. Per quanto riguarda l’orientamento circa questo accordo detto Global compact, ricordo che il presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole; in ogni caso avremo un approfondimento in sede di Governo, prima di procedere alla conclusione eventuale dell’accordo stesso, tenendo conto, anche, degli stimoli parlamentari”.
Brescia: “Atto da sottoscrivere”
Secondo il grillino Giuseppe Brescia l’atto va sottoscritto. “Abbiamo bisogno di una gestione globale dell’immigrazione – scrive il deputato su Facebook – .L’Europa ha fallito e ha lasciato da soli i singoli Stati. Ora che facciamo? Rifiutiamo un tentativo più ambizioso?”
Martina su Conte “Comportamento vergognoso”
Il deputato del Pd Maurizio Martina, invece è molto critico. “Il comportamento del premier Conte sul Global Compact, il patto globale sull’immigrazione, è vergognoso”. Ha detto il candidato alla segreteria del Pd all’uscita da Montecitorio. “Ha preso impegni internazionali che ora si rimangia”, ha continuato Martina. “Il governo si è spaccato nella sostanza e ha cercato di scaricare sul Parlamento le sue divisioni, mentre l’Italia anche così diventa sempre più lo zimbello globale”.
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