26 Novembre 2018

Usb, sciopero scuola per il 30 novembre: “Ridicoli aumenti contrattuali”

Usb, sciopero scuola per il 30 novembre: “Ridicoli aumenti contrattuali”

Il sindacato Usb aveva indetto uno sciopero del comparto scuola per il 30 novembre. “Strano il silenzio del sindacalismo concertativo”.

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Sciopero comparto scuole per il 30 novembre

Il sindacato Usb ha risposto positivamente alla campagna BastAlternanza ed ha indetto per il 30 novembre lo sciopero per il comparto scuola. Dal sindacato spiegano come vogliano “rompere lo strano silenzio del sindacalismo concertativo e di una parte del sindacalismo di base sulle azioni di questo governo“. Questi, secondo il sindacato Usb “cercando di riportare il discorso dalla mera propaganda del governo giallo-verde al piano della realtà“.

Nella scuola neanche un soldo

Troviamo sorprendente – ribadiscono dall’Usb in una nota – che nessun altro si esprima sulle politiche in tema di istruzione di questo esecutivo. Si continua a non mettere un soldo nella scuola pubblica statale ed è ben lontano dall’abolizione della legge 107 e della legge Fornero, tanto sbandierata prima e dopo le elezioni”. Secondo i sindacalisti gli aumenti contrattuali previsti dalla legge di bilancio sono ridicoli, tali “da far impallidire i miseri 85 euro lordi del governo Renzi; il taglio all’alternanza scuola-lavoro è esclusivamente di mera “cassa”, non pone alcuna critica di fondo all’impianto strutturale della legge e non utilizza le somme recuperate in altri capitoli di spesa dell’istruzione“.

… Altro che quota 100

Secondo l’Usb: “fondamentalmente un semplice anticipo pensionistico la quota 62+38 (ben altra cosa è la quota 100), con il rischio di un assegno ridotto e senza alcun intervento sugli aspetti più invasivi della legge Fornero”. Tra questi “l’aumento della pensione di vecchia da 66 anni e 7 mesi a 67 mesi, o i meccanismi della stessa legge relativi all’applicazione dei coefficienti collegati all’età e di minori rivalutazioni dei redditi e dei contributi“.

I sindacati si sentono traditi dalle promesse elettorali

Critici alche sull’abolizione del Fit che, come spiegato da Usb Pi Scuola, “non prevede alcun intervento a vantaggio dei lavoratori con 36 mesi di servizio che meritano l’immissione in ruolo immediata dopo anni di precariato. Non dimenticando delle diplomate magistrali a cui erano stati promessi mari e monti ma che ora si ritrovano incastrate nell’ennesimo concorso riservato a “non posti”; o della trasformazione dell’organico di fatto in diritto e del tempo pieno, così propagandati in campagna elettorale e di cui non si trova traccia nella legge di bilancio ma solo nelle dichiarazioni pubbliche“.

Si “mettano fine al precariato scolastico -concludono dal sindacato – .Si consenta, anche il ritorno degli esiliati. Si garantiscano aumenti stipendiali veri, che rimettano al centro gli investimenti nella scuola pubblica statale dopo anni di tagli e false promesse“.

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redazione

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