18 Novembre 2018
Hina Saleem fratello toglie la foto della sorella dalla tomba: “Troppo osè”
Hina Saleem fratello toglie la foto della sorella dalla tomba per “questioni di decoro“. La sorella è stata uccisa dal padre, dodici anni fa, perché “troppo occidentale”, e adesso il fratello Suleman decide che la foto non è rispettosa e la strappa.
Chi era Hina Saleem?
Hina Saleem era una ragazza pakistana di soli 20 anni che fu uccisa a coltellate dal padre nel 2006 perché non rispettava, secondo lui, i canoni di una musulmana devota ed obbediente alla famiglia. Successivamente al folle gesto, con l’aiuto di uno zio materno di Hina e dei suoi generi, il padre seppellì la ragazza nel giardino di casa a Ponte Zanano di Sarezzo in provincia di Bescia, con la testa rivolta verso La Mecca.
Recentemente, nella scorsa primavera, un benefattore anonimo decise, però, di darle una degna sepoltura presso il cimitero Vantiniano, dove Hina fu trasportata e dove attualmente riposa. La lapide oltre al nome, data di nascita, di morte, porta la dedica: “La tua famiglia“, una luna e una stella. Ad accompagnare il tutto, c’era una foto di Nina sorridente che indossa una canottiera viola… immagine non gradita particolarmente dal fratello.
La Cassazione: “Hina uccisa per possesso parentale”
Dopo che la Cassazione confermò la condanna a 30 anni per il padre Mohammed, scrisse che: “Nina fu uccisa non per motivi religiosi e culturali, ma per un patologico e distorto rapporto di possesso parentale“. La ragazza, infatti, era considerata dal padre troppo “libera” dato che conviveva con un ragazzo di Brescia, indossava i jeans, beveva e fumava qualche sigaretta ogni tanto. Ma a quanto pare Hina non ha avuto pace né in vita, né da morta…
Hina Saleem fratello: 12 anni dopo elimina la foto dalla lapide
Il fratello maggiore Suleman, di 26 anni, decide di strappare la foto della sorella, precisando che: “Non andava bene, non era una fotografia rispettosa“. Il ragazzo ha agito, ma supportato dalla famiglia: “Dopo averne parlato con la mia famiglia, la comunità musulmana non c’entra nulla”.
Tra le altre cose, la religione Islamica vieta ogni tipo di ritratto dei defunti. Irremovibile sulla scelta, il fratello aggiunge: “Sceglierò un’immagine più adeguata e decorosa per ricordare mia sorella, una in cui appare più coperta. È un po’ come quando vuoi andate in chiesa, mica lo fate in ciabatte e pantaloncini. Ci sono entrato anch’io in una chiesa. Facevo il grest, da ragazzino. E ricordo bene che il parroco ci diceva di coprirci. Il principio è lo stesso: il ritratto di Hina che c’era sulla sua tomba non era rispettoso“.
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