13 Novembre 2018
Libertà di stampa, l’articolo 21 della Costituzione è sconosciuto ai più?
“La Stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” è quanto scritto nel l’articolo 21 della Costituzione. Nello stesso articolo è precisato che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Cosa è la libertà di Stampa
L’enunciato sta alla base dei principi di democrazia e di libertà di pensiero, del libero e costruttivo dialogo, che noi di Free Press Online pensiamo essere fondamentale per lo sviluppo culturale, scientifico e morale di ogni società civile. Anche l’Agcom è dello stesso avviso che scrive in una nota che “ogni attacco agli organi di stampa lede il pluralismo dell’informazione e del diritto di cronaca e di critica”.
Bonafede: “Contro la Raggi un tiro al bersaglio”
Bonafede ha commentato dicendo che “un conto è il giornalismo, raccontare i fatti, esprimere un’opinione, criticare una forza politica – ha detto il ministro della Giustizia – Altro conto è decidere di attaccare un esponente di una forza politica come avvenuto per due anni con la sindaca Virginia Raggi o una forza politica come avviene per il M5S a prescindere dalla narrazione dei fatti. Se fossi un giornalista mi piacerebbe poter prendere le distanze dai giornalisti che inventano un fatto o che si mettono a fare il tiro al bersaglio“.
Il caso Raggi e il pluralismo dell’informazione
Normale è che ogni giornalista abbia le sue idee politiche e, che pur attenendosi al racconto della verità dei fatti, queste emergano. La polemica è stata innescata dal M5S, che all’indomani dell’assoluzione della sindaca di Roma Virginia Raggi si è scagliato contro la stampa, definendola di parte. Perché? Sono stati spiegati i diversi scenari nel caso fosse stata condannata. Fa parte della cronaca, del commento dei fatti. Fa parte di questo lavoro. Quello di scrivere, di raccontare, di spiegare in base ai dati oggettivi che si hanno a disposizione, la notizia. Di rendere chiaro il contesto in tutte le sue sfaccettature e nella sua caratteristica di essenzialità. Poi sicuramente in questi anni la Raggi è stata duramente attaccata, ma non da tutti, e ha avuto in più occasioni la possibilità di dire la sua. È anche vero che dapprima sia la Raggi che il M5S hanno rifiutato, o accettato al minimo, il contatto con i mezzi d’informazione. Ora devono solo recuperare il tempo perduto.
Di Maio: “Libertà si, ma non di raccontare menzogne”
Nei capoluoghi di regione al Fnsi ha organizzato dei flash mob, per protestare contro gli attacchi del M5S. Mentre erano in corso Di Maio in un video su Facebook ha rilanciato dicendo che “la libertà di informazione si garantisce prima di tutto migliorando le condizioni di lavoro dei giornalisti”. Poi in un brano ha aggiunto che “per noi la libertà dell’informazione è sacra, ma libertà di stampa non può essere libertà di dire bugie, libertà di offendere. Se c’è la libertà di raccontare menzogne, io ho il diritto di difendermi”. Pertanto sembra abbassare i toni il leader del M5S.
Di Battista irremovibile
Chi invece non accenna a smuoversi dalle sue posizioni è Alessandro Di Battista. “È partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente di una parte del sistema mediatico – ha scritto l’esponente pentastellato – .Quando per orgoglio e malafede non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi, per la difesa a spada tratta di un sistema morente, per aver avallato il neoliberismo e tutte le sue nefandezze, partono con la solita litania. Giù le mani dall’informazione’”. Non sappiamo cosa legge Di Battista ne a quali nefandezze si riferisca. Ci piacerebbe saperlo, in quanto questo ci aiuterebbe nel nostro lavoro aiutando così anche il pluralismo dell’informazione in Italia… In ogni caso gli consigliamo di cambiare l’edicola di riferimento, non vorremmo fosse poco fornita.
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