10 Novembre 2018
Balotelli contro i razzisti su Instagram: “Meritate di vivere una vita soli”
Balotelli contro i razzisti: dopo essere stato vittima di numerosi insulti per il colore della sua pelle, il calciatore decide di dire la sua su Instagram e rispondere a tutti i commenti e le parole pesanti che gli sono state rivolte.
Balotelli contro i razzisti: lo sfogo su Instagram
Al centro di altri episodi di razzismo che lo vedono coinvolto, Balotelli decide di rispondere su una Instagram Stories e scrive così: “Voi razzisti meritate una cosa sola: di divere una vita fino alla chiamata soli! Senza nessuno che vi pensi, senza mancare a nessuno e andarvene un giorno senza essere neanche ricordati. Siete voi la parte malata di questo mondo. Ditemele in faccia queste cose vediamo se lo schermo del computer o del telefono vi proteggerà ancora (si riferisce a dei commenti ricevuti in Direct, ndr)“.
Super Mario poi aggiunge alla fine: “Ps. non mi scrivete ‘ora lasciali perdere’, perché no, no e no! Basta ora. Questi non sono argomenti su cui sorvolare“.
I commenti razzisti contro Mario Balotelli
Su Instagram molti si sono dati alla pazza gioia e i commenti sono stati sempre più insistenti. Alcuni scrivono frasi del tipo: “Sciacquati la bocca prima di parlare dei ministri“, con commenti sui suoi capelli e sul colore della pelle.
Altri lo hanno definito: “Scimmia con la cresta” e gli hanno scritto: “Noi lo sappiamo sempre chi sei davvero” oppure “Quanto fai schifo, usi il razzismo e le sofferenze di milioni di negri per pulire l’immagine di ciò che sei“… e tante, tante altre parole poco gentili.
Balotelli contro i razzisti: testimonial per i mondiali antirazzisti
Da sempre, Mario Balotelli si è schierato palesemente contro i razzisti. Quando giocava in Italia, Super Mario è stato vittima costante di insulti di tutti i tipi in tanti stadi.
Ricordiamo che il calciatore ha fatto anche da testimonial per i mondiali antirazzisti e in quell’occasione ha lanciato un appello al popolo italiano: “Ci sono i razzisti e vanno isolati, perché sono portatori di un pensiero marcio, medievale. Io sono italiano, sono nato qui da genitori ghanesi e mi ci sento al cento per cento. Ma per la legge lo sono diventato solo a 18 anni. Chi mi vuole vedere nero lo fa perché vuole vedere solo il diverso. Per questo dobbiamo essere pronti a denunciare ogni forma di discriminazione a cui assistiamo. Siamo tutti uguali. E i miei figli lo racconteranno ai miei nipoti“.
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