09 Novembre 2018

Tav Torino Lione e i dubbi sui costi di Parigi

Anche i francesi stanno valutando i costi della Tav Torino Lione. Non solo da parte italiana i dubbi sulla fattibilità dell’opera.

Asec Trade S.r.l.

Problema fondi evidente

Da Parigi stanno approfittando delle divisioni italiane per ripensare al progetto e alle sue criticità, valutando anche soluzioni alternative. L’eurodeputata En Marche Motin dice sempre che di “una soluzione alternativa si è sempre discusso”, un’idea è quella di “rimodernizzare la linea Dijon-Modane. Ma non può bastare: la Lione-Torino fa parte di un asse che collegherà Barcellona con la Francia e quindi la Polonia. E’ un progetto strutturale per i trasporti in Ue”. Il problema dei fondi per il completamento dell’opera sono evidenti, infatti l’eurodeputata continua dicendo che “il progetto iniziale, con le vie d’accesso e le gallerie, costa molto molto caro”.

Analisi costi benefici dei transalpini

Vale la pena? Metteremo 40 mila tonnellate di merci su questa tratta? Dicono da Parigi. Quali saranno gli effetti sugli abitanti del territorio? “La tratta Lione-Grenoble è completamente satura e quindi levare le merci da quella linea migliorerebbe molto la situazione – dice Motin – .In quella zona i camion che attraversano la valle non lasciano respirare e il livello di inquinamento è troppo alto. Le nostre casse sono vuote. Stiamo riflettendo su come far rientrare i costi nel budget. E stiamo valutando se c’è un progetto intermedio che costa un po’ meno caro”.

Motin: “imprese Nord Italia forti. Saranno ascoltate le loro ragioni”

I francesi, come spiega Motin, non intendono però accettare un fallimento del progetto.  “La nostra volontà politica è chiara, non ci sono ambiguità. Ma non possiamo farlo da soli senza gli italiani. Io non mi spavento troppo, perché penso che anche il governo italiano si adeguerà alla ragione economica. Ed è quello che può salvare il progetto oggi: le imprese sono molto forti nel Nord dell’Italia e sono sicura che la loro voce sarà ascoltata”, spiega l’eurodeputata. Nel caso in cui non arrivasse un accordo con gli italiani “dovremmo chiederci cosa fare della galleria. Perché è là e la stanno bucando in questo momento. Possiamo non creare la Lione-Torino così com’era stata pensata -conclude Motin – ma bisogna vedere come reagirà l’Europa. Non possiamo perdere tutti questi investimenti pubblici”.

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redazione

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