08 Novembre 2018
Ue rivede al ribasso le stime Pil Italia e al rialzo il deficit
Secondo le previsioni dell’Ue sarebbero al ribasso le stime Pil Italia. Da Bruxelles il deficit dovrebbe schizzare al 3,1% nel 2020.
Riviste al ribasso le stime sul Pil
Non positive le previsioni economiche dell’Ue sul Bel Paese. Secondo quanto è emerso dal report il Pil italiano del 2018 sarà 1,1% e quello 2019 da 1,1% a 1,2%. E’ quanto Nel testo “Dopo una crescita solida nel 2017 l’economia italiana ha rallentato nella prima metà di quest’anno per l’indebolimento dell’export e della produzione industriale. Una ripresa degli export e una maggiore spesa pubblica sosterranno la crescita moderatamente ma l’associato rischio nel deficit, assieme ad interessi più alti e considerevoli rischi al ribasso, mette in pericolo la riduzione dell’alto debito”.
Il deficit schizzerà fino al 3,1% 2020
Altre brutte notizie, secondo il report dell’Ue, sul fronte deficit previsto in rialzo. In primavera sale a 1,9%, secondo le previsioni europee, per poi schizzare al 2,9% nel 2019. Sotto accusa le misure programmatiche come reddito di cittadinanza, riforma Fornero e investimenti pubblici che, secondo quanto scritto nel report, “aumenteranno significativamente la spesa”. Nel 2020 sfonda il tetto del 3%, raggiungendo il 3,1%. La Ue precisa che tale cifra non tiene in considerazione la clausola di salvaguardia, cioè l’aumento dell’Iva, data la “sistematica sterilizzazione”.

Italia ultima per crescita
Sia per il 2018, il 2019 e 2020 l’Italia sarà il fanalino di coda per crescita in Europa con 1,3% previsto nel 2020. Il nostro Paese, farebbe addirittura peggio della Gran Bretagna alle prese con la Brexit. Nel report dell’ Ue si legge che “a causa del deterioramento del bilancio, unito ai rischi al ribasso sulla crescita, l’alto debito italiano rimarrà stabile attorno al 131% su tutto il periodo delle previsioni” cioè 2018, 2019 e 2020. Lo scrive la Commissione Ue nelle nuove previsioni economiche autunnali. Le prospettive di crescita sono soggette ad elevata incertezza e ad intensificati rischi al ribasso” e “le misure previste dall’Italia potrebbero rivelarsi meno efficaci, con un impatto minore sulla crescita”.
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