30 Ottobre 2018

Sprechi Sanità con medicinali dirottati a farmacie private

Una lunga lista di medicinali, anche salvavita sono dirottati a farmacie private, mentre potrebbero essere gestiti dalle farmacie ospedaliere. I costi di gestione arrivano a 4,70 euro a confezione, mentre potrebbero essere di 0,80.

Uno spreco da 3 euro a confezione

La lista dei medicinali che porta ad uno spreco di risorse sanitarie è di centinaia di migliaia.  Ilfattoquotidiano.it. riporta la notizia e spiega che parecchi medicinali sono acquistati dalle aziende ospedaliere.  La distribuzione dei farmaci non avviene direttamente attraverso gli ospedali ma attraverso le vendite in farmacie private e rurali. Corrado Busani, direttore del dipartimento farmaceutico dell’Ausl di Reggio Emilia, ha riferito al Ilfattoquaotidiano.it che “nei primi nove mesi del 2018 abbiamo pagato 640mila euro alle farmacie per la distribuzione di 158mila scatole di farmaci salvavita”. Il costo di gestione lievita dagli 0,80 euro, se gestiti da una distribuzione ospedaliera, a 3,90 iva inclusa a confezione se venduti in farmacie private, fino ad arrivare a 4,70 a confezioni se distribuiti attraverso farmacie rurali.

La lobby dei farmacisti contro la distribuzione pubblica

La situazione in Italia vede la distribuzione diretta, effettuata dalle aziende ospedaliere, non prevalente rispetto a quella che passa alle farmacie private. In alcune regioni le farmacie private sono le uniche utilizzate per la distribuzione anche dei farmaci salvavita, di monitoraggio e anche di quelli previsti come primo ciclo terapeutico prescritti post degenza ospedaliera o da visite ambulatoriali. L’Aifa aveva precisato in una nota che se l’azienda ospedaliera non fosse stata in grado di garantire l’erogazione diretta del farmaco, poteva delegare il servizio alle farmacie pubbliche o private. Quasi nessuna regione però ha investito sul canale diretto cedendo alla lobby dei farmacisti fin da subito. “Crediamo nel pubblico e sappiamo che può farcela, i nostri pazienti non si sono mai lamentati – commenta Busani -. Oggi invece paghiamo l’iva due volte, sul farmaco e sul servizio privato del farmacista. Inoltre il paziente da noi ritira immediatamente le confezioni senza ricette e prenotazioni”.

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redazione

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