22 Ottobre 2018

Giù il risparmio degli italiani: il 9,7% è inferiore alla media europea

Il risparmio degli italiani scende al 9,7%. Questo quanto emerso dal Rapporto della Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob) sulle valutazioni di investimento degli italiani per il 2018.

Italiani diffidenti verso i prodotti finanziari

Vi è parecchia diffidenza da parte del popolo dello stivale verso i prodotti finanziari. Gli investimenti da parte degli italiani, scendono al 9,7%, valore inferiore alla media europea pari a 11,8%. A dire che 2004 questo stesso valore si era attestato al 15%, per poi scendere. Nel documento della Consob si legge che “la crisi del 2007-2008 – ha segnato un punto di caduta che sembrava destinato al recupero tra il 2012 e il 2014, rivelatosi poi solo temporaneo”. Questo dato è contrastante al valore di ricchezza media degli italiani, pari a 9 volte il reddito medio, questo superiore alla media europea che si ferma a 8 volte il reddito disponibile.

Manca la cultura del rischio

La disinformazione in materia finanziaria degli italiani è evidente. Non solo in pochi conoscono bene la tipologia dei prodotti che stanno acquistando, e pertanto i rischi collegati alla specifica operazione finanziaria messa in portafoglio, ma vi è anche la scarsa propensione ad affidarsi a professionisti. Come si legge nella nota della Consob, infatti, circa il 50% degli investitori ricorre ai consigli di amici e parenti (cosiddetta consulenza informale), poco più del 20% si affida alla consulenza professionale ovvero delega un esperto, mentre il 28% sceglie in autonomia”.

Il consulente. Chi è questo sconosciuto?

Il rapporto continua illustrando un dato inquietante: “più del 50% degli intervistati non è in grado di definire in cosa consista il servizio di consulenza in materia di investimenti. Nel 37% dei casi gli investitori sono convinti che la consulenza sia gratuita, mentre nel 45% dei casi essi dichiarano di non sapere se il consulente viene retribuito. Nel complesso il 50% circa non è disposto a pagare per il servizio”. Infine, più del 60% di chi ha ricevuto una raccomandazione di investimento, segue il consiglio, mentre soltanto il 10% si rivolge a una fonte diversa per una second opinion”.

Trader autonomi, quasi sempre senza esperienza, e allora perdite assicurate

Vi sono poi i trader autonomi, aggiungiamo noi, che sono una sconfinata platea. Questa è composta  da investitori consapevoli ed informati al quelli dell’ultimo momento. Sono coloro che dopo aver acquisito poche nozioni di analisi tecnica  e senza aver ricevuto nessuna informazione sulla tipologia del titolo trattato si lanciano nel trading online. Quelli che non hanno nessuna esperienza specifica cadono prede anche di broker senza scrupoli, perdendo tempo e soldi.

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redazione

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