08 Ottobre 2018
La Giustizia sportiva e il cortocircuito del calcio italiano
L’annata calcistica italiana del 2018 passerà alla storia del calcio italiano come una tra quelle peggiori mai viste, ciò a causa dei dubbi sulla funzionalità della giustizia sportiva.
Si pensa solo a Cristiano mentre il calcio fallisce
Come se non era bastata la clamorosa e storica eliminazione della Nazionale dalla partecipazione ai mondiali di calcio di Russia 2018, il calcio Italiano, forse troppo distratto dalle fanta-vicende dello straordinario approdo nel campionato di calcio di serie A di Cristiano Ronaldo alla Juventus, durante l’estate 2018 ha sentito il bisogno di trovare altra vergogna.
Che nel nostro paese il mondo del calcio, escludendo l’olimpo delle grandi squadre, ogni estate vive momenti di grande difficoltà è palese e risaputo. Di fatto le difficoltà delle società ad iscriversi ai campionati sono diventate ormai una costante nelle cronache estive. Così è stato durante l’estate 2018 in cui ben sei società hanno dovuto dire addio al calcio professionistico. Tra queste, società gloriose come Bari, Cesena e Avellino. Logicamente non si sono fatti attendere i processi sportivi, o le rincorse contro il tempo di altre società alla ricerca di fidejussioni valide per potersi iscrivere ai campionati di competenza.
Regolamenti: quelle carte sconosciute
Nella logica del calcio italiano, ma si potrebbe dire nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti, se purtroppo da una parte alcune società falliscono, come è successo per Bari, Cesena ed Avellino, che di conseguenza sono state escluse dal campionato di serie B, dall’altra i posti che si liberano devono essere ricoperti da altrettante società che ne hanno diritto mediante il cosiddetto ripescaggio.
Tutto normale, tutto in regola come previsto dai regolamenti se non fosse che qualcuno ha deciso che per il campionato di serie B 2018/2019 quelle norme e quei regolamenti potevano inopinatamente essere disattesi.
Per ricostruire la vicenda si può prendere come data di partenza quella del 30 maggio 2018. Quel giorno con un Comunicato Ufficiale, il n. 54, il Commissario Straordinario della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Dott. Roberto Fabbricini, ha sentito la necessità di fissare i criteri di ripescaggio in caso di vacanza di organico nei Campionati professionistici di Serie A e di Serie B 2018/2019.
L’inizio di una sciagura annunciata
Tra i vari criteri indicati per gli eventuali ripescaggi ve ne era uno, al punto cosiddetto “D4”, che prevedeva: “Le società che hanno scontato nelle stagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sanzioni per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti dovuti ai tesserati,lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dalla possibilità di colmare vacanze di organico” . Tutto ok, se non fosse che il Novara Calcio, decise di impugnare, giustamente, dinanzi al Tribunale Federale della FIGC – Sezione Disciplinare, il C.U. n. 54 proprio sulla legittimità della delibera del Commissario Straordinario della FIGC nella parte in cui aveva disposto che dovessero essere escluse dalle procedure di ripescaggio le società sanzionate in via disciplinare secondo quanto stabilito dal punto D4. I Giudici Federali, prima al Tribunale Federale Nazionale con decisione del 17 luglio 2018 (C.U. n. 7) e poi con decisione, confermata, anche dalla Corte Federale d’Appello del 6 agosto 2018 (C.U. n. 008), accoglievano le istanze del Novara Calcio ed affermavano l’illegittimità della delibera n. 54 del Commissario Straordinario della FIGC escludendo quindi dai criteri di ripescabilità il punto D4.
Dai festeggiamenti al Massimino al baratro della C
La sentenza della CAF apriva pertanto le porte al ripescaggio in serie B del Novara Calcio e di conseguenza del Calcio Catania che avevano a quel punto tutti i requisiti in regola per essere ripescate in serie B. A Catania addirittura l’intera città ha festeggiato la promozione in B.
A quel punto le società contro interessate, Ternana, Pro Vercelli, che con l’annullamento del D4 sarebbero state escluse dal ripescaggio, ed anche il Siena, hanno impugnato tale decisione davanti al Collegio di Garanzia, per ottenerne l’annullamento e, quindi, la conferma della delibera del Commissario Straordinario sui criteri di ripescaggio e integrazione dell’organico del Campionato di Serie B, corredando il ricorso dalla richiesta di sospensiva del provvedimento del Commissario Straordinario. Il Presidente del Collegio di Garanzia (con decreto presidenziale prot. n. 544 del 10 agosto 2018) concedeva la misura cautelare, sospendendo gli effetti della decisione impugnata e disponeva la trattazione del merito della questione nell’udienza pubblica del 7 settembre 2018.
Nel frattempo la FIGC, con C.U. n. 18 del 18 luglio 2018, ha invitato le società ripescabili a presentare entro il termine del 27 luglio 2018 le domande di iscrizione al campionato di serie B corredate di assegno circolare, a fondo perduto, di € 700.000, oltre a due fideiussioni valide di circa € 1.200.000.
Sedotte da un invito e abbandonate per strada
All’invito della FIGC ben sei società calcistiche: Catania, Novara, Siena, Virtus Entella, Pro Vercelli e Ternana presentavano la domanda di iscrizione al campionato di serie B. A quel punto la FIGC delegava la Lega di serie B a procedere entro il 30 luglio 2018 ad emettere le certificazioni sul possesso dei titoli idonei a concorrere al ripescaggio, indicando le squadre che avevano passato il controllo. Ma ecco che succede quello che nessuno si aspettava. La Lega di serie B con il suo presidente, Dott. Balata, comunicava in data 30 luglio di non aver completato la procedura di controllo, in quanto, sulla base di quanto approvato con delibere assembleari del 10 e dello stesso 30 luglio, assunte all’unanimità, intendeva ridurre l’organico del Campionato di Serie B da 22 fino ad un massimo di 20 squadre. Mettendo in atto una sorta di Golpe alle regole ed ai regolamenti. La FIGC nella persona del Commissario Straordinario dott. Fabbricini a quel punto inviava alla Lega di Serie B, in data 3 agosto, un C.U. in cui confermava che le disposizioni federali non consentivano il mutamento del format del campionato da 22 a 20 squadre dalla corrente stagione sportiva. Ciò nonostante la Lega di serie B, con in testa il suo presidente, continuando di fatto il Golpe, insisteva nell’intento e con un comunicato stampa n. 9 del 10 agosto 2018, informava che il calendario ufficiale del Campionato di Serie B sarebbe stato redatto e pubblicato il successivo 13 agosto con l’organico ridotto di 19 squadre, a causa dell’esclusione di Bari, Avellino e Cesena e senza la previsione di un’integrazione.
Nessuno decide sul merito e comincia il corto circuito
A questo punto Ternana e Pro Vercelli impugnano davanti al CGC le decisioni della Lega di serie B sul cambio del Format del campionato da 22 squadre a 19. Ma quello che nessuno si sarebbe mai aspettato accade il giorno il 13 agosto 2018, il Commissario Straordinario della FIGC, visti i molteplici ricorsi pendenti sia sulla mancata ammissione al Campionato di Serie B sia sui criteri di ripescaggio e visto il chiaro intendimento espresso dall’Assemblea della Lega di B, ha proceduto a cambiare personalmente le regole delle NOIF, aggiungendo un terzo comma all’art. 50, in forza del quale il Consiglio Federale, con maggioranza di tre quarti dei componenti, (nessuno Consiglio Federale ha mai proceduto ad una votazione in merito), ha la facoltà di modificare il numero delle squadre partecipanti ad un campionato con effetto immediato, nel caso in cui emergano concreti rischi per il regolare inizio del medesimo. Ha quel punto il dott. Fabbricini con una sua, personale delibera, non controfirmata nemmeno dal Segretario Generale delle FIGC, di cui al C.U. n. 48, ha deciso di annullare con effetto immediato il C.U. n. 54 del 30 maggio 2018, che dettava i criteri per la partecipazione alle procedure di ripescaggio, e di modificare contestualmente, d’intesa con la Lega di serie B e sentite le componenti tecniche, l’art. 49 delle NOIF, portando il numero di squadre partecipanti al Campionato di Serie B, per la stagione 2018/2019 a 19 squadre (rispetto alle 22 prima previste), mantenendo inalterato il numero delle promozioni dalla A alla B e le retrocessioni dalla B alla C. Ha quindi, con la delibera di cui al C.U. n. 49/2018, deciso l’interruzione della procedura di integrazione delle vacanze di organico del Campionato di Serie B per la stagione sportiva 2018/2019.
Nella stessa data, a ruota, la Lega di B ha provveduto a pubblicare il calendario del Campionato di Serie B, per la stagione sportiva 2018/2019 a 19 squadre.
Il valzer degli orrori
A questo punto comincia il Valzer dei ricorsi che le società interessate presentano nei vari Tribunali sportivi ed Amministrativi, non mancano nemmeno le denunce Penali come quella presentata dal Calcio Catania nei confronti del Commissario Straordinario dott. Fabbricini. Ma i Tribunali sportivi e lo stesso Tar anziché decidere definitivamente sulla legittimità del cambio del Format del campionato di serie B da 22 squadre a 19, messo in atto dalla FIGC con la complicità e la regia della Lega di Serie B, si lasciano andare a continui rinvii di udienze, negando di volta in volta la propria competenza a decidere sul caso. Nel frattempo il campionato di B a 19 squadre fa il suo normale corso con le partite che si giocano regolarmente, mentre invece il campionato di serie C rimane, per decisione del Presidente della lega serie C, dott. Gravina, prima totalmente fermo senza nemmeno la formazione dei calendari, poi viene fatto il calendario con la presenza in organico delle cinque squadre che ambivano al ripescaggio in B, poi si decide di far partire il campionato di C ma le squadre in attesa di ripescaggio non vengono fatte giocare, fino a quando, sempre in attesa che la questione venga decisa, il Presidente Gravina decide che le cinque squadre debbano iniziare necessariamente a giocare in serie C.
Il caso Entella
In questo marasma si inserisce prepotentemente un’altra questione. La società Virtus Entella, retrocessa la passata stagione dalla B alla C, disputa regolarmente la sua prima partita in serie C ma durante la settimana successiva, in data 19 settembre arriva la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni che stabilisce, che la sanzione afflittiva irrogata al Cesena (club nel frattempo fallito), per fittizie plusvalenze, sia eseguita nel torneo cadetto 2017/2018 e non nel campionato 2018/2019. Stando così le cose il Cesena viene collocato all’ultimo posto della classifica 2017/2018 e quindi retrocesso in serie C. Di conseguenza il club Virtus Entella verrebbe automaticamente riammesso in Serie B.
Dal mutismo degli organi sportivi alla riforma Giorgetti
Il giorno 1 ottobre 2018, ultima pronuncia in ordine di tempo è quella del Tribunale Federale Nazionale su ricorso del Catania Calcio a cui si uniscono anche le altre quattro società che nuovamente chiedono l’annullamento della delibera del Commissario Straordinario sul format a 19 squadre ed il conseguente ripristino a 22 squadre del campionato di serie B. Il TNF, dichiara i ricorsi inammissibili e pertanto non entrando formalmente nel merito della questione, dice che i provvedimenti di Fabbricini sono insindacabili e che le società non avevano interesse ad agire perché la graduatoria dei ripescaggi non era mai stata pubblicata. Graduatoria che doveva essere pubblicata dalla FIGC ma che il Commissario Straordinario ha apertamente dichiarato di avere pronta, ma chiusa in un cassetto. Praticamente le società ricorrenti dovevano acquisire l’interesse ad agire a seguito della pubblicazione della graduatoria ufficiale da parte del Commissario Fabbricini, che tuttavia ha ritenuto di tenere ben nascosta impedendo così, alla luce della sentenza del TFN, alle società ricorrenti di acquisire l’interesse ad agire. Ad un certo punto, il Governo Italiano, nella persona del Sottosegretario Giancarlo Giorgetti, con delega Ministeriale allo sport, sollecitato da più parti e soprattutto dalle società calcistiche interessate è stato costretto ad intervenire nella vicenda “minacciando” gli organi sportivi preposti a mettere la parola fine sulla vergognosa questione ripescaggi, giunta ormai a livelli intollerabili. Il Pottosegretario Giorgetti e il Presidente del Coni Malagò avrebbero concordato il modo di sanare una volta per tutte le controversie in corso sui ripescaggi in B. Ed infattigiorno 4 ottobre il Consiglio dei Ministri ha varato un Decreto Leggeche introduce «disposizioni urgenti in materia di giustizia amministrativa, di difesa erariale e per il regolare svolgimento delle competizioni sportive», ed in particolare per le “controversie che hanno ad oggetto provvedimenti di ammissione ed esclusione da competizioni professionistiche delle società o associazioni sportive professionistiche”diventano di esclusiva competenza del Tar del Lazio. Organo Amministrativo che in 30 giorni deve decidere le questioni sottopostogli. Decreto immediatamente in vigore, per cui applicabile sin da subito ai procedimenti ed alle controversie già in corso. Finalmente un Tribunale, il Tar del Lazio, si prenderà la responsabilità di decidere e mettere la parola fine sulla vergognosa vicenda del format del campionato di Serie B e sui ripescaggi, oltre che sulla riammissione della Virtus Entella.
Domani una speranza…ma solo per i risarcimenti?
Ma ……… adesso cosa succederà? Intanto il pallone, sgonfio ed infangato, del calcio italiano continua più o meno a rotolare senza sapere di essere il protagonista di una partita amichevole o ufficiale. La risposta, forse, la sapremo solo nelle prossime puntate di questa telenovela tragi-comica dell’Italia del pallone.
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Avv. Vincenzo Emanuele Mazzotta