25 Settembre 2018
Inchiesta crollo Morandi: Toninelli su Twitter “Massima trasparenza”.
Si è conclusa la prima fase del processo sull’inchiesta crollo ponte Morandi. Fuori il Tribunale di Genova vi era un vero e proprio sit-in che ha aspettato fuori la conclusione dell’udienza, che era a porte chiuse. Depositata dal Mit la sua relazione sul crollo. Il ministro Toninelli su Twitter: “Massima trasparenza” e pubblica la perizia presentata al Tribunale.
Mit deposita perizia. Autostrade ha sottovalutato gli allarmi
Si è concluso il primo incidente probatorio sull’inchiesta crollo ponte Morandi. Il Mit ha depositato la perizia tecnica della commissione ispettiva. Presieduta dall’Ingegnere Alfredo Principio Mortellaro, lancia un atto di accusa verso autostrade per l’Italia. Tra le righe si legge che “Il rischio di crollo del ponte morandi a Genova era evidente. Già negli anni scorsi, e ancor più lo era nel progetto di retrofitting di autostrade del 2017. Eppure il concessionario ha sottovalutato l”inequivocabile segnale di allarme“, ha “minimizzato o celato” la gravità della situazione al ministero delle infrastrutture (Mit), e “non ha adottato alcuna misura precauzionale a tutela dell’utenza”. Ora si aspetta il responso dei giudici che hanno 60 giorni di tempo per esprimersi. Solo dopo si potrà abbattere il resto del ponte e dare luogo alla ricostruzione
Toninelli pubblica su Twitter la perizia
Al termine dell’udienza il ministro Danilo Toninelli su Twitter precisa di voler fare chiarezza e di agire in modo trasparente. Detto ciò pubblica per intero il lavoro della commissione tecnica del Mit depositata oggi al Tribunale di Genova. “Subito dopo il crollo del Ponte Morandi – ha scritto il ministro – abbiamo deciso di fare chiarezza il prima possibile sulle cause della tragedia. In massima trasparenza, ecco ora la relazione integrale della Commissione ispettiva Mit“.
Toti sulle responsabilità “Mit colpevole? no è detto”
Sul Decreto Genova, che è atteso in città per poter cominciare ad oragnizzare la ricostruzione si è espresso il Presidente della Regione Liguria Toti. “Non so a che punto sia il Decreto. Un giorno più o in meno non importa, conta quello che c’è dentro – ha continuato Toti – . Nessuno dice che il Ministero delle infrastrutture non abbia responsabilità. Il principio è che se mi tamponano a un incrocio l’assicurazione mi deve pagare la macchina. Poi chiederò se chi l’ha fatto ha violato le leggi perché magari era ubriaco e quindi ne risponderà alla giustizia e se l’incrocio è sbagliato chiederò al Comune di cambiare la viabilità. Ma – ha concluso il presidente della Liguria – non aspetto che il Comune cambi la viabilità per avere un’auto che funzioni. E questo è quello che chiede Genova”.