24 Settembre 2018

Confiscati beni a Ciancio San Filippo: Motivazioni facilmente superabili?

Confiscati beni a Ciancio San Filippo: Motivazioni facilmente superabili?

Si apre un nuovo capitolo per l’editore che ha segnato la storia della stampa siciliana. Confiscati beni a Ciancio San Filippo. Il decreto di confisca e di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catania, Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Ricordiamo che l’editore de La Sicilia attualmente è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa.

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Confisca Beni a Ciancio San Filippo

Nel comunicato stampa emesso dalla Procura della Repubblica di Catania riguardante la confisca beni a Ciancio San Filippo si legge: “Un decreto di confisca e di sequestro e contestuale confisca relativo a conti correnti; polizze assicurative; n. 31 società; quote di partecipazione detenute in ulteriori 7 società e beni immobili”. Il valore dei beni in questione non è ancora stato reso noto. Al momento sarebbero in corso le dovute valutazioni. Le prime notizie a disposizione però spiegano che si tratterebbe di un patrimonio dal valore non inferiore a 150milioni di euro.

Sequestrato il quotidiano La Sicilia

Secondo quanto pubblicato dalla stampa il provvedimento di confisca, al quale stanno stando esecuzione i Carabinieri del ROS e il Comando Provinciale di Catania, toccherebbe l’intero gruppo editoriale di Ciancio. Nel dettaglio si tratta di 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili. Il provvedimento comprende dunque il quotidiano La Sicilia; le quote della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari; le emittenti televisive di Antenna Sicilia e Telecolor. In questo frangente sarebbe tanta la paura e confusione sulle sorti dei dipendenti del gruppo editoriale. Ad ogni modo il Tribunale di Catania avrebbe già nominato dei commissari giudiziari per garantire le normali attività delle aziende.

Mario Ciancio San Filippo

Foto fonte Ansa

“Le motivazioni adottate dal Tribunale sono facilmente superabili”

Un provvedimento di confisca beni a Ciancio San Filippi che si aspettava da tempo? La risposta di Ciancio non si è fatta attendere. Il direttore de La Sicilia, in una nota pubblicata dall’Ansa, dichiara: “Nell’ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal Tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto“.

I miei avvocati sono già al lavoro per predisporre l’impugnazione in Corte di Appello– conclude Ciancio. Sono certo che questa vicenda per me tristissima si concluderà con la dovuta affermazione della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come dimostra la mia storia personale, la mia pazienza e la mia ormai lunga vita nella città di Catania“.

 

 

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